“La triste verità è che non ci sono grandi social network al momento”: Inizia così il post pubblicato da Elon Musk dopo che un problema tecnico ha fatto scomparire tutte le foto degli utenti postate prima del 2014. Il patron dell’ormai ribattezzato “X” ha poi proseguito: “Potremmo fallire, come molti hanno previsto, ma ci proveremo fino alla fine”. Uno sfogo? Una resa? Se termine utilizzato dal miliardario – fail – non fa riferimento al lato economico, di contro è pur vero che il miliardario patron di Tesla e di Space X è noto per la volubilità delle sue decisioni. E che quel “fino alla fine” lascia intendere che una fine possa davvero arrivare.

La questione, del resto, se la sono posta anche i giornali anglosassoni come il Guardian che ha ricordato come Musk abbia tagliato “migliaia di posti dal suo avvento” e che “nonostante i tentativi aggressivi di tagliare i costi” ora per il social network ci sia un problema di ricavi pubblicitari, “crollati del 50% nell’ultimo mese”. Il quotidiano inglese cita poi gli ingenti debiti contratti per comprare la piattaforma e le cause per le bollette non pagate – 14 milioni di dollari – raccontate dal Wall Street Journal.

E non è un caso se in contemporanea all’ammissione di un possibile “fallimento”, sia arrivato un post pubblicato dall’account dei proprietari Tesla l’invito a “postare, interagire e mettere like ai contenuti su X”, “piccoli gesti in grado di fare la differenza” per quella che viene definita “una piattaforma fantastica”. Il commento scritto da Musk nel repost “Provalo, ti piacerà!” è un incoraggiamento che suona come il tentativo di allontanare una sorte da lui stesso pronosticata.

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