Carattere, fisico e, soprattutto, una serata di grazia in risposta. Jannik Sinner è in finale nel Masters 1000 di Toronto superando l’americano Tommy Paul con il punteggio di 6-4 6-4. Il 21enne azzurro ora se la vedrà contro l’australiano Alex De Minaur, bravo a battere lo spagnolo Alejandro Davidovich-Fokina. Per l’altoatesino si tratta della quarta finale della stagione e della terza possibilità di portare a casa il primo 1000 della carriera (dopo le due occasioni perse, entrambe a Miami, contro Hubert Hurkacz e Daniil Medvedev rispettivamente nel 2021 e nel marzo scorso). Sinner andrà alla caccia anche del suo secondo titolo nel 2023 (dopo il 250 di Montpellier) e dell’ottavo in carriera. In caso di successo, inoltre, salirebbe al numero 6 del mondo, eguagliando il best ranking di Matteo Berrettini.

Quella contro Tommy Paul è stata una partita di qualità e di grandissima intensità e tensione. E quest’ultima si fa sentire fin dai primi minuti. Un doppio fallo, un errore di dritto, un rovescio in rete e Paul va subito avanti di un break. È però solo un momento, perché già nel game successivo Sinner ristabilisce la parità. L’equilibrio regge fino al 3-2, quando l’azzurro si procura due palle break aggredendo in risposta e costringendo l’americano all’errore. L’allungo anche in questo caso dura poco. Jannik non fa una piega e nel decimo gioco, con tre risposte di rovescio, strappa per la terza volta il servizio allo statunitense. Questa volta però archivia anche il primo set. Un’altalena che non si ferma nemmeno nel secondo parziale. Il break conquistato da Sinner all’inizio assomiglia tanto a quello della spallata definitiva ma Paul non ne vuole sapere, alza il livello e si procura una serie di occasioni per strappare il servizio all’azzurro (una di queste salvata al termine di uno scambio infinito da 46 tiri). Quella buona per lo statunitense arriva proprio nel momento in cui Sinner è chiamato a chiudere la sfida. Il diritto del numero 8 del mondo finisce in rete. Il passaggio a vuoto potrebbe dare avvio a una nuova partita e invece Sinner si affida nuovamente al colpo migliore della sua serata, la risposta. Due match point consecutivi vengono annullati, ma non il terzo. Il diritto di Paul è fuori.

Questa vittoria per Sinner rappresenta tantissimo. Sono seicento punti che lo avvicinano in maniera decisiva al primo obiettivo dichiarato del 2023, le Atp Finals di Torino. Se guardiamo infatti la Race vediamo come l’altoatesino sia quarto a 3.785 punti, con circa 1.300 punti di vantaggio su Taylor Fritz (nono in graduatoria e attualmente il primo degli esclusi). Una quota che negli anni passati ha sempre significato il raggiungimento dell’ultimo atto della stagione. Insomma, praticamente manca solo l’ufficialità per la presenza di Sinner a Torino e questa potrebbe arrivare nel corso del prossimo mese, dopo gli Us Open. Ma prima di pensare a Torino e allo Slam newyorkese c’è da completare l’opera in Canada, per scrivere un pezzo di storia, personale e non: il primo titolo in un Masters 1000 della carriera e il primo sul cemento per il tennis italiano.

“È stato un privilegio giocare su un campo così importante contro un avversario così forte – ha dichiarato Sinner subito dopo la fine del match – Sono soddisfatto per come ho reagito a ogni break subito, soprattutto quando ho servito per il match. Sono contento in generale per la partita che ho giocato: sentire la pressione è un privilegio”.

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