Sono passati poco più di due anni da quella notte dell’11 luglio 2021, quando la nazionale italiana di calcio guidata da Roberto Mancini, oggi ufficialmente dimessosi dal suo ruolo di commissario tecnico, si laureava campione d’Europa per la quarta volta nella sua storia, battendo in finale, a Wembley, l’Inghilterra. Il sogno di Mancini in realtà era quello di riportare l’Italia alla vittoria del Mondiale, ereditando un gruppo che, con la guida di Gian Piero Ventura, era scivolato bruscamente proprio sulla qualificazione ai mondiali di Russia 2018. Poi però, quando anche sotto la sua gestione l’Italia mancò l’obiettivo di giocare la fase finale del mondiale di Qatar 2022, parlò così ai microfoni: “È una delusione troppo grande per parlare del mio futuro”. Una chiara esemplificazione di quanto fosse grave quell’evento senza precedenti: la nostra nazionale di calcio, per due edizioni consecutive, non avrebbe partecipato ai campionati del mondo.

Nel maggio del 2018, dopo l’addio di Ventura, la Figc scelse di ripartire da Mancini. L’uomo adatto per quella situazione situazione grazie al suo carisma e alla sua esperienza, sia in campo che fuori. Il 28 maggio 2018 esordisce sulla panchina dell’Italia con una vittoria, battendo in amichevole l’Arabia Saudita (2-1). Poi, due scontri sofferti in amichevole, contro Francia e Olanda. Partite che anticipano la prima importante competizione ufficiale disputata dall’Italia di Mancini, nonché la prima edizione della Nations League in cui gli azzurri si classificano secondi nel proprio girone, evitando la retrocessione in Lega B ma rimanendo tuttavia esclusi dalla fase finale del torneo. Per le qualificazioni all’Europeo 2020, l’Italia di Mancini mette a segno nove vittorie consecutive, che consente a Mancini di eguagliare il primato di vittorie consecutive registrato nel 1938 da Vittorio Pozzo, record poi infranto con i seguenti successi sulla Bosnia ed Erzegovina (0-3) e Armenia (9-1): in quest’ultima partita la formazione di Mancini matura il risultato col più ampio scarto di reti di sempre in una gara di qualificazione agli Europei degli azzurri e stabilisce un nuovo record (assoluto) di imbattibilità alle qualificazioni ai campionati europei, con 40 risultati utili consecutivi.

Arriva poi Euro 2020 (giocato nel 2021 a causa della pandemia di covid-19), che rappresenta il punto più alto della gestione di Mancini. Gli azzurri infatti superano l’iniziale fase a gironi a punteggio pieno e mantenendo la porta inviolata, impresa mai riuscita in precedenza in un campionato europeo ad alcuna nazionale. Il 26 giugno 2021, con il successo sull’Austria negli ottavi di finale (2-1 dts), Mancini infrange il record di maggior numero di risultati utili consecutivi della nazionale, precedentemente fissato a 30, ottenuti dalla gestione di Vittorio Pozzo fra il 1935 e il 1939, oltre a quello di maggior numero di vittorie consecutive e quello di minuti consecutivi senza subire gol (1.168, contro i 1.143 fatti registrare sempre dall’Italia nel 1972-1974). Con la vittoria ai quarti di finale contro il Belgio (1-2) Mancini raggiunge poi il record assoluto di vittorie consecutive nel campionato europeo (15 includendo le gare della fase di qualificazione), il record di vittorie consecutive della nazionale italiana in tutte le competizioni (13, di cui le prime 11 senza subire reti) e quello mondiale di ct con la striscia più lunga di imbattibilità (32), battendo il precedente primato di Alfio Basile e Javier Clemente. I primi due di questi record sono interrotti il 6 luglio 2021 con il pareggio in semifinale contro la Spagna (1-1 dts, poi vinta ai rigori 4-2), ma la gara vale comunque l’accesso alla storica finale del torneo, dove la nazionale espugna gli inglesi in casa loro e porta a casa il quarto europeo della sua storia. La squadra di Mancini conclude inoltre quella manifestazione con il migliore attacco (13 reti segnate, al pari della Spagna) e la miglior differenza reti (+9, al pari dell’Inghilterra).

Dal gioco corale, intenso e creativo dell’europeo si passa poi ai primi fallimenti, quelli che subentrano in Nations League, a cui seguirà la mancata qualificazione ai mondiali in Qatar. La delusione più grande arriva con il ko in casa nello spareggio valido per i mondiali contro la Macedonia (0-1), subendo un gol nei minuti di recupero che lascia tutti esterrefatti. Da quel momento in poi qualcosa è cambiato. Anche se con qualche radicale cambio di impostazione, Mancini ha cercato di portare più freschezza e lucidità negli ultimi mesi. Ma la Nazionale non è mai tornata a brillare come in precedenza. Il 4 agosto, con il riassetto dei tecnici e collaboratori della Figc, viene nominato anche come coordinatore delle nazionali Under-20 e Under-21. Ma nonostante ciò, rassegna le proprie dimissioni dal ruolo di ct: la partita verso il grande sogno della vittoria del mondiale si conclude così.

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