Sono almeno 93 i morti causati dagli incendi che hanno colpito l’isola di Maui nell’arcipelago delle Hawaii. Lo ha riferito la stessa amministrazione della contea nel consueto aggiornamento quotidiano sulla situazione, pubblicato online, affermando che si tratta del rogo più mortale della storia degli Stati Uniti nell’ultimo secolo. John Pelletier, capo della polizia di Maui, durante una conferenza stampa ha nuovamente messo in guardia sulla possibilità che il numero di morti cresca ulteriormente nelle prossime ore, come aveva già affermato diverse volte in precedenti circostanze. I timori espressi da Pelletier nascono dal fatto che i cani molecolari preposti al ritrovamento dei cadaveri hanno battuto solo una minima parte, corrispondente al 3%, delle aree maggiormente colpite dagli incendi. Per questa ragione, le autorità hanno chiesto ai parenti delle persone scomparse di fornire campioni di Dna nel centro di riferimento della contea. L’agenzia federale per la gestione delle emergenze ha poi affermato di aver segnato con una “X” auto ed edifici che hanno già ricevuto un primo controllo, ma all’interno dei quali potrebbero ancora esserci vittime. Al secondo passaggio delle squadre di soccorso, in caso di ritrovamento di resti, saranno segnati con le lettere “H”.

Per quanto invece riguarda le strutture andate distrutte o rimaste danneggiate, solo nell’area di West Maui si conta che siano in totale 2.200, di cui l’86% edifici di tipo residenziale. Josh Green, governatore delle Hawaii, ha parlato anche di una stima di perdite economiche che le farebbe ammontare in totale a “circa sei miliardi di dollari“, aggiungendo che sarà necessaria “un’incredibile quantità di tempo” per potersi riprendere.

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