Claudio, autotrasportatore friulano, scrive: “Anche io ero un po’ scettico dopo la tua prima previsione per lunedì sera, ma ho dovuto ricredermi… purtroppo. Complimenti!”. Marco, che abita a Gradisca d’Isonzo, di rimbalzo: “D’accordo che Internet è grande, ma nessuno fra i siti o profili meteo che leggo abitualmente (e leggo solo gente preparata), dico nessuno, aveva visto quello che voi invece siete riusciti a prevedere con largo anticipo. Siete semplicemente fantastici! Grazie”. Francesca, commentando una foto da lei postata della grandinata che ha devastato la provincia di Gorizia: “Io mi trovavo sotto… l’unica cosa che avrei potuto fotografare erano le palle da tennis di ghiaccio che stavano bombardando l’orto e il giardino… o registrare il sonoro… ancora più spaventoso di quello che vedevo”.

C’è un sito, ai confini orientali dell’Italia, che va a caccia di temporali. Non con lo scopo di documentare ciò che accade, magari scatenando il protagonismo di chi utilizza il web, ma per prevedere cosa accadrà e, prevedendo, informare i cittadini con una velocità e precisione che i siti ufficiali non hanno. Ciò è possibile perché l’elaborazione si basa su una rete di dati forniti dai cittadini stessi. Tutti con gli occhi verso il cielo per capire se, quando e come pioverà, se sia in arrivo solo una rinfrescata estiva o qualcosa di ben più preoccupante. Ne sanno qualcosa gli italiani che, soprattutto al Nord, fanno sempre più spesso i conti con grandinate devastanti e temporaloni che oscurano il cielo e allagano le case.

Con oltre 42mila followers, il sito pazziperilmeteo.fvg.it, assieme a “Pazziper il meteo goriziano & storm chaising” (su Facebook), costituisce un piccolo gioiellino di passione, competenza e pubblica utilità fai-da-te, in un settore – quello delle previsioni meteo – dove le informazioni abbondano, ma non sono sempre mirate alle esigenze del territorio e dei suoi abitanti, e quindi non riescono a fare prevenzione. IlFattoQuotidiano.it si occupa di questi pazzi con la testa fra le nuvole perché alcuni lettori ci hanno scritto elogiandone la funzione collettiva. In alcuni casi, la previsione di un temporale ha consentito di mettere al riparo beni o automobili, evitando così di arrivare alla situazione estrema di un veneto che si è steso sulla propria auto, per evitare che la grandine la perforasse. È finito in ospedale, perché le palle di ghiaccio sparate a una velocità di oltre 200 chilometri all’ora fanno molto male.

“Se avesse consultato pazziperilmeteo forse sarebbe riuscito a mettere in salvo la propria macchina in un modo meno autolesionistico” è il commento di Daniel Tescari, 39 anni, agente di commercio goriziano, ideatore e anima di questa iniziativa nient’affatto strampalata. “I nostri followers ci sono stati molto riconoscenti dopo gli eventi del 24 luglio, perché in molti casi sono riusciti ad avvertire anche i parenti e gli amici della grandinata in arrivo. Sa qual è il motivo per cui il nostro sito è in grado di dare informazioni così accurate? Innanzitutto perché lo facciamo da otto anni, dopo aver trasformato la passione personale di andare a caccia di temporali in un servizio sociale di puro volontariato. Poi perché siamo un team di quattro persone che analizzano e inseriscono informazioni meteo aggiornate, utilizzando mappe attendibili. Ma anche perché coinvolgiamo la gente, che ci invia direttamente le informazioni sotto forma di foto o messaggi. Noi le elaboriamo in tempo reale e sviluppiamo le previsioni”. C’è da chiedersi come una iniziativa del genere possa confrontarsi con siti altamente professionali o con finalità economiche. “Le app sono tante, ma non sono affidabili perché danno informazioni solo su quali saranno le condizioni atmosferiche sulla verticale di un determinato punto. In una parola, dicono che in quel Comune pioverà e quanto pioverà. Ma una città come Trieste o Udine è grande, bisogna saper individuare le aree per ottenere una lettura più ampia e attuale della situazione e di che cosa sta arrivando”. Il metodo di lavoro ha individuato pochi siti con cui relazionarsi. “Quello più affidabile è svizzero, Meteorologix, con cui abbiamo instaurato una collaborazione che ci consente di pubblicare – linkandole – le loro mappe. Da lì partono le elaborazioni, i follower ci mandano segnalazioni e così copriamo un’area che va dal Friuli Venezia-Giulia al Veneto. Durante gli ultimi fenomeni abbiamo avuto un milione 200mila persone collegate, una cifra altissima considerando la grandezza della regione. L’anno scorso con gli incendi sul Carso ne abbiamo avute tre milioni”.

Tescari si avvale di collaboratori come Lorenzo Ghiraldelli e Carlo Bregant mentre i gestori del meteo Alpi&Prealpi FVG sono Luca Pecchiari e Stefano Montú. E conclude: “La nostra ambizione è quella di chiudere il gap tra il mondo degli appassionati e dei cittadini con le istituzioni. La Regione, l’Agenzia per l’ambiente, gli uffici stampa mettono a disposizione dati e fanno girare comunicati di allerta, ma si tratta spesso di indicazioni generiche. Noi coinvolgiamo le persone, che ci seguono con grande passione. Il risultato del nostro lavoro finisce anche sulla piattaforma europea ESWD”. Ovvero, la banca dati delle condizioni metereologiche avverse.

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