Docenti, insegnanti di religione e di sostegno, personale Ata e dirigenti scolastici. L’ultimo Consiglio dei ministri che si è tenuto giovedì tre agosto ha decretato una nuova infornata di lavoratori nel mondo della scuola. In totale saranno oltre 62mila le nuove assunzioni a tempo indeterminato.

Secondo la delibera del ministero, saranno assunte 52 unità di personale educativo-Ped, 50.807 docenti, di cui 18.023 di sostegno, 419 insegnanti di Religione cattolica, 280 dirigenti scolastici e 10.913 unità di assistenti tecnico ausiliari (personale Ata).

Numeri che, come riporta Repubblica, non sono sufficienti secondo i sindacati né a coprire i posti disponibili né ad alleggerire l’infinita lista di precari della scuola, ma che comunque rappresentano uno primo sblocco nel mondo della scuola. Secondo i dati forniti dai sindacati al quotidiano romano, infatti, i posti disponibili per la docenza sarebbero più di 85mila, mentre i precari sarebbero oltre 200mila.

Per il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, si tratta comunque di “un significativo passaggio per il sistema nazionale di istruzione e formazione, importante per la funzionalità della scuola italiana e per la riduzione del precariato”. Anche il ministro, però, è consapevole che questi numeri non bastano e, in una nota di Viale Trastevere specifica: “Al numero di 50.807 si aggiungeranno 30.000 posti per il prossimo concorso PNRR, programmato per settembre, al fine di realizzare nei prossimi anni il target finale di 70.000”.

I nuovi docenti di questa prima infornata, già in cattedra a partire tra settembre e ottobre 2023, saranno presi dalle Gps, le graduatorie per le supplenze e dagli elenchi del sostegno.

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