Lo ha investito con la macchina e poi è fuggito, lasciandolo agonizzante a terra. Se si fosse fermato a prestare soccorso il ragazzo si sarebbe salvato. L’ennesima tragedia sulla strada si è consumata la sera del 31 luglio, intorno alle 23 e 30, lungo un rettilineo sulla provinciale 12 dell’Aquilio a San Vito di Negrar, in Valpolicella, in provincia di Verona. A perdere la vita un giovane di appena 14 anni, Chris Obeng, originario del Ghana: stava camminando sul ciglio della provinciale quando è stato investito.

Dopo l’impatto, il pirata della strada non si è fermato a prestare soccorso e ha proseguito la sua corsa. L’uomo è stato individuato dai Carabinieri e fermato nel pomeriggio del primo agosto: si tratta di un operaio veronese di 39 anni. Secondo le prime ricostruzioni, ha piccoli precedenti, fra cui spaccio di stupefacenti e guida in stato di ebrezza. I Carabinieri sono arrivati a lui grazie al sistema di videosorveglianza comunale ed ai rottami dell’autovettura rinvenuti sull’asfalto dai militari.

Notato da un passante, Obeng è stato soccorso dal personale del 118 con ambulanza ed automedica prima di essere trasportato in condizioni gravissime all’ospedale di Borgo Trento, a Verona, dove è deceduto nella mattinata del 1 agosto per le lesioni provocate dall’impatto. “Poteva essere salvato se fosse stato soccorso”, affermano ora i medici della terapia intensiva, secondo i quali le ferite riportate dal ragazzo “non sarebbero da sole compatibili con il decesso”, causato invece da “arresto cardiaco per ipossia da schiacciamento“. Ciò significa che Chris è rimasto a terra troppo a lungo prima di essere soccorso: un tempo che è risultato fatale.

La giovane vittima giocava in una delle squadre giovanili del Negrar, era tesserato alla Figc e sognava di fare il calciatore. Lascia i genitori, risedenti in Italia da una ventina d’anni, e due fratelli, un maschio e una femmina. “Un’altra tragedia inaccettabile, un’altra giovane vita stroncata da un pirata della strada”, commenta il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “Fa male, fa molto male – prosegue Zaia – dover prendere atto di un ennesimo atto criminoso, com’è quello di non soccorrere una persona dopo un incidente”. “Alla famiglia, ai suoi amici, a tutti coloro che hanno voluto bene a questa giovane vita stroncata mentre sbocciava rivolgo il mio più addolorato cordoglio”, conclude il governatore.

Dolore e incredulità anche da parte della scuola: “Non ho parole e lacrime, ho tanta rabbia, la vita del nostro carissimo alunno Abom Chris è stata falciata da una auto pirata, non hanno avuto pietà, lo hanno lasciato solo e morente sul ciglio della strada, gioia di vivere, speranze, riscatto falciati in pochi attimi”, scrive su Facebook la preside dell’Istituto Comprensivo di Negrar. “Tutta la comunità scolastica ti ricorderà sempre e si stringe al dolore della tua famiglia. Addio Chris, continua a calciare fra le nuvole”, conclude il post.

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