“Io soffro di eco-ansia. Lei non ha paura per i suoi figli, per i suoi nipoti?”. E’ la domanda che una giovane presente al Giffoni Film Festival ha posto, in lacrime, al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Un intervento emozionato che esprime la preoccupazione di un’intera generazione che in questi anni continua a scendere in piazza per chiedere ai governi di tutto il mondo di cambiare rotta e che ha portato lo stesso ministro a un momento di commozione. “Ho molta paura per il mio futuro – dice la ragazza cercando di vincere l’emozione – A volte penso che io non ho un futuro perché la mia terra brucia. In questi giorni in Sicilia sta bruciando tutto. E io non so se voglio avere figli, sinceramente ministro. Non lo so. E quindi la mia domanda è, dato che voi parlate di 2030, 2050, obiettivi che sinceramente sento lontani, per i suoi figli, per i suoi nipoti“. La domanda è stata accompagnata da un applauso della sala.

La domanda e il modo in cui la giovane l’ha posta ha portato il ministro a parlare con la voce rotta. “Io ho la forza del dubbio – ha detto il ministro – Io ho il dovere verso la carica che ricopro verso di voi e verso i miei nipoti“, ha spiegato. Per il deputato di +Europa Riccardo Magi sono “lacrime di coccodrillo“. “Lacrime di un ministro che fa parte di un governo negazionista. Un governo che ha appena stralciato dal Pnrr i fondi del dissesto idrogeologico. Un governo che parla di fondamentalismo ambientalista. Pichetto forse piange per la vergogna“.

Ieri Pichetto era finito tra le polemiche per un’uscita un po’ sghemba durante un’intervista televisiva. A proposito del cambiamento climatico ha risposto che una cosa certa è che c’è, ma che non può dire se è causato dalla natura o dagli effetti delle attività umane (come peraltro dice la scienza). Sempre ieri aveva parlato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che si era detto “sorpreso” dalle discussioni sulle cause e i rischi del cambiamento del clima, aggiungendo che siamo già in ritardo rispetto alle azioni per correre ai ripari.

Sono state tantissime le domande che i giovani hanno fatto al ministro sul cambiamento climatico. “Chi governa – è stata la risposta di Pichetto – ha il dovere di leggere la realtà e ci rendiamo conto che siamo tutti condizionati dal cambiamento climatico. Lo stiamo affrontando con determinazione, ma anche con realismo e con l’obiettivo di arrivare alla neutralità delle emissioni nel 2050 e con quello intermedio del 55% entro il 2030. Dobbiamo recuperare un po’ sul passato e non dobbiamo dimenticare che nel nostro Paese i due terzi dell’energia elettrica sono prodotti ancora da fossili. Io stesso ho dovuto firmare l’atto di indirizzo per il carbone. È stata come una coltellata. Ma la realtà è questa e il mio auspicio è di ribaltare questo rapporto nel 2030 con un terzo di energia elettrica di provenienza fossile, e solo da gas, che tra i fossili è il meno inquinante”. Secondo Pichetto Fratin “bisogna misurarsi con la realtà e anche con l’economia perché il rischio è che a pagare le conseguenze di tutto questo siano coloro che sono già indietro, i poveri del mondo“. I giovani, dice il ministro, hanno un grande compito, quello di far comprendere ai governi quanto queste questioni siano importanti per loro “perché – dice – il pianeta noi ce lo abbiamo in prestito, appartiene a loro. Però sognare va bene – avverte – ma non si può perdere il contatto con la realtà. Resta la necessità di intervenire. Lo dico da nonno di otto nipoti. Sono dell’idea che l’Europa ce la possa fare ad arrivare alla neutralità delle emissioni nel 2050″.

Articolo Precedente

Reddito addio, il video del ministero del Lavoro incensa la riforma. Ma nasconde i veri numeri e non dice mai “povertà”

next
Articolo Successivo

L’aneddoto di Vecchioni su La Russa jr dovrebbe far riflettere su certi ambienti meneghini

next