Le valigie sono pronte. Un ultimo check per verificare che non si è dimenticato niente: abbigliamento idoneo, eventuali accessori e oggetti vari utili per il luogo scelto durante le vacanze, magari un libro da portarsi dietro per i momenti di relax. E i farmaci: siamo sicuri che ci sono tutti? Perché un piccolo malore o un disturbo imprevisto potrebbero rischiare di annullare i benefici delle agognate ferie. Ecco allora un piccolo vademecum da osservare sui farmaci da mettere in valigia.

Gli indispensabili (mal di testa &Co.)

Come consiglia la Società Italiana di Farmacologia (https://www.sifweb.org/), nel kit dei medicinali, non fatevi mancare i farmaci antinfiammatori. Appartengono alla categoria dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei), utilizzati per varie condizioni infiammatorie/dolorose, come mal di testa, dolori mestruali, febbre, mal di gola, dolori muscolari. C’è poi l’aspirina – non sempre ben tollerata dai chi soffre di problemi gastrici – e ibuprofene o ketoprofene (per dolori e febbre), paracetamolo (febbre, soprattutto in bambini e anziani).

Tra gli antinfiammatori da portare in vacanza non va dimenticato un cortisonico come il betametasone utile in caso di reazioni allergiche gravi (da cibi o sostanze o tossine animali e vegetali), shock anafilattico, febbre elevata (soprattutto in bambini e anziani), dolori intensi (es. da fratture o coliche renali), colpi di calore ed eritemi solari particolarmente estesi.

Meduse (e ricci) in vista!

“Ci sono meduse in mare?”, è una delle domande che in certi litorali va per la maggiore. Ma potremmo fare incontri anche con ricci di mare. Che fare? Nel caso di contatto con una medusa, oltre a sciacquare bene la parte con acqua di mare per rimuovere eventuali residui di filamenti (spesso quasi invisibili) è importante utilizzare immediatamente gel astringenti al cloruro di alluminio; poi si può utilizzare una crema o gel al cortisone se sono presenti vescicole. Se invece ci si punge con un aculeo di un riccio di mare è bene rimuovere la spina, disinfettare la parte e applicare una pomata antibiotica; un trattamento simile va praticato se si viene punti da una tracina o altro pesce velenoso, ma in questi casi è anche opportuno consultare un medico.

Diarrea del viaggiatore e problemi gastrointestinali

Colpa del caldo e dell’igiene degli alimenti, in viaggio ci possono colpire la diarrea del viaggiatore o altri disturbi intestinali. In questi casi è bene avere a disposizione un antibiotico/disinfettante intestinale come la rifaximina e dei reidratanti orali a base di sali minerali. Si possono anche assumere fermenti lattici e farmaci che bloccano la diarrea come la loperamide.

All’estero, non fatevi cogliere di sorpresa

Ora che la valigetta del “pronto soccorso” è quasi piena, discorso ad hoc va fatto per i viaggi all’estero. Per alcuni Paesi, è bene osservare delle norme igienico sanitarie di profilassi che possono anche includere dei vaccini, come quello antimalarico che verranno consigliati dal proprio medico in base alla zona geografica nella quale si andrà in vacanza.

Anche in questo caso può essere utile avere con sé i farmaci contro la diarrea del viaggiatore, particolarmente comune nei paesi africani e asiatici nei quali le norme igieniche sono spesso carenti e i cibi possono essere preparati con acqua contaminata o conservati fuori dal frigorifero. Una buona norma di prevenzione è evitare cibi non cotti, cibi freschi come frutta e verdura crudi, o bevande come tè o caffè che non siano in confezioni sigillate. In molti Paesi la dispensazione di farmaci particolari come antibiotici o cortisonici può essere soggetta a ricetta del medico e questo complica ulteriormente la situazione perché oltre ai problemi di salute si aggiungono problemi di comunicazione o di reperire un medico al di fuori di una struttura ospedaliera.

Conservate i farmaci con cura

Teniamo conto che i farmaci alterati possono far male, oltre ad aver perso le loro proprietà curative:

– i farmaci vanno quindi tenuti lontano dalle fonti di calore, meglio in frigorifero o in ambiente fresco, protetti da luce e umidità;

– devono essere conservati nelle loro confezioni originali che, se ci dovesse essere bisogno di avere informazioni su di essi, specialmente all’estero, permettono di identificarli più agevolmente.

In ogni caso, cercate il più possibile di evitare il fai da te e di rivolgervi a una struttura medico sanitaria presente in zona.

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