La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha annunciato oggi, nell’ambito di un forum tenuto con il presidente brasiliano Lula e quello spagnolo Sánchez, la decisione europea di “intensificare la cooperazione” con l’America Latina e i Caraibi stanziando “oltre 45 miliardi di euro di investimenti europei di alta qualità”. La finalità di questi fondi, con i quali sono già stati avviati 135 progetti, prevede che essi siano spesi in piani di sviluppo che vanno “dall’idrogeno pulito alle materie prime essenziali, dall’espansione della rete di cavi dati ad alte prestazioni fino alla produzione dei più avanzati vaccini mRna alle materie prime”. Nei giorni del 17 e 18 luglio è in programma a Bruxelles il terzo vertice Ue-Celac, che riunirà i leader dell’Unione europea e i leader della Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici. Al vertice parteciperanno 48 leader mondiali, di cui 33 appartenenti al blocco latinoamericano (saranno assenti il presidente venezuelano Nicolás Maduro e quello nicaraguense Daniel Ortega).

Il corposo finanziamento deciso dall’Ue va inquadrato all’interno dell’Agenda per gli investimenti del Global Gateway, una strategia europea che “mira a realizzare connessioni sostenibili e affidabili per le persone e il pianeta. Contribuisce ad affrontare le sfide globali più urgenti, dalla lotta ai cambiamenti climatici al miglioramento dei sistemi sanitari e al rafforzamento della competitività e della sicurezza delle catene di approvvigionamento globali”. L’Ue avrà un importante tornaconto sotto il piano delle materie prime critiche come il litio, presente in abbondanza nelle regioni cilene e argentine, avviando una collaborazione per rafforzare intensamente le catene di approvvigionamento. Una strategia fondamentale soprattutto dal momento che nel mondo è scattata la corsa alla diversificazione delle fonti di materie prime anche per il mutamento di strategia occidentale con la Cina, uno dei principali fornitori e detentori mondiali.

Tra i progetti principali su cui si concentreranno questi fondi, figura l’espansione delle reti di telecomunicazione nella regione amazzonica, l’elettrificazione del trasporto pubblico in Costa Rica, la costruzione di una linea metropolitana in Colombia, l’implementazione del 5G per raggiungere l’accesso alla banda larga in Giamaica. In Cile, poi l’Ue ha sviluppato l’iniziativa Team Europe Initiative sull’idrogeno verde (GH2), per promuovere opportunità di investimento. L’Ue contribuirà inoltre anche sensibilmente al Fondo per l’Amazzonia e, a Panama, l’Ue sosterrà un progetto congiunto sull’accesso universale all’energia. Infine è previsto anche lo sviluppo del programma “Società inclusive“, che ambisce ad affrontare le disuguaglianze, a ridurre la povertà e l’esclusione sociale e a rafforzare la coesione sociale nei Paesi dell’America Latina e dei Caraibi, con l’obiettivo di promuovere le politiche sociali e di genere, l’istruzione e lo sviluppo delle competenze, la protezione e l’inclusione sociale, con particolare attenzione alle donne e ai giovani.

Al margine di questo forum, il premier spagnolo Pedro Sánchez ha fatto sapere che le intenzioni della Spagna sono quelle di approvare “un meccanismo di dialogo permanente tra i due blocchi, per consultarsi, condividere e attuare politiche strategiche sulle sfide globali che stanno affrontando le nostre società”, un importante passo verso una maggiore integrazione fra il mondo politico europeo e quello latinoamericano, che nei prossimi anni potrebbe far vedere i suoi frutti. Anche la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, in arrivo al vertice Celac, si è espressa sul tema presentando la recente decisione, maturata in ambito europeo, sull’apertura di un “ufficio permanente del Parlamento europeo nella regione latinoamericana per aumentare un già attivo dibattito parlamentare e gli scambi inter-parlamentari”. Metsola ha poi auspicato anche “un forte progresso sugli accordi commerciali” che possa garantire che gli esiti che siano “win-win” per entrambi gli attori in campo.

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