Nel primo weekend da bollino nero per il grande esodo verso le mete delle vacanze, migliaia di turisti rischiano di rimanere paralizzati per lo sciopero del trasporto aereo. Centinaia i voli cancellati negli aeroporti da Nord a Sud: dalle 10 alle 18 incrociano le braccia i lavoratori dell’handling, carico e scarico dei bagagli, e addetti al check-in. Non solo. Scioperano anche piloti e cabin crew di Vueling (sempre per otto ore) e quelli di Malta Air (ma dalle 12 alle 16), che opera i voli di Ryanair. La conseguenza più drastica è appunto la cancellazione di centinaia di voli: Ita Airways ne ha bloccati 133, Wizz Air ha lasciato a terra tutti quelli da e per l’Italia, Ryanair ha annunciato possibili stop e ritardi. Nello scalo di Fiumicino sono stati cancellati preventivamente dalle compagnie aeree circa 200 voli, in modo da avvisare preventivamente i passeggeri e non farli arrivare in aeroporto. Stessa linea anche negli aeroporti di Milano Linate e Malpensa, dove finora sono stati annullati circa 150 voli tra arrivi e partenze su un totale di 800 normalmente previsti. Sono 34 i voli già cancellati all’aeroporto di Palermo “Falcone Borsellino” per lo sciopero nazionale, altri 118 all’aeroporto di Napoli su 284 originariamente programmati: sono oltre il 40%. In Sardegna – altra cruciale meta turistica – sono già stati annullati quasi 50 voli: Cagliari ha cancellato 28 collegamenti, Olbia 15 e Alghero 4. A rischio ci sono le partenze di oltre 270mila viaggiatori italiani, come rileva un’analisi di ItaliaRimborso.

Le ragioni dello sciopero – La protesta è stata proclamata dai sindacati di categoria Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta per sollecitare il rinnovo del contratto di settore, scaduto ormai da sei anni. Il settore handling, che in Italia conta circa 15mila addetti, denuncia “condizioni e salari non dignitosi“, poche tutele e una qualità della vita “non più accettabile”. E anche il mondo dei tour operator parla di un mercato dei voli che in Italia è diventato ormai un “far west“. Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, spiega che “le low cost sono diventate soltanto ‘low service’ e il loro dominio nei cieli italiani è un’anomalia che non ha riscontri negli altri grandi ambiti nazionali nostri competitor in Europa. Ecco perché serve subito un tavolo inter-istituzionale – prosegue parlando a La Presse – Ne va della nostra economia, dei diritti di chi vola e del lavoro di chi aiuta le persone a viaggiare“. Un tavolo con i sindacati il ministro dei Traporti Matteo Salvini lo aveva convocato ormai fuori tempo massimo mercoledì scorso, ma non ha avuto esito positivo. Ora il leader della Lega annuncia che per “la settimana prossima” è convocato un nuovo vertice tra aziende e sindacati. E minaccia: “Nessuno mette in dubbio il diritto allo sciopero, appoggio le giuste richieste dei lavoratori inascoltate da anni, lavoro perché le trattative continuino: ma non accetto che alcuni sindacati blocchino l’Italia causando disagi e danni a milioni di lavoratori italiani e turisti stranieri. Se non prevarrà il buonsenso, sono pronto a intervenire come ho già fatto per evitare il blocco totale dei treni”.

I disagi negli aeroporti – Intanto però lo sciopero è in corso e di conseguenza i passeggeri in partenza per le vacanze rischiano di rimanere a terra. Sono 43 i voli che al momento risultano già cancellati fino alle 18 all’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna: riguardano destinazioni sia italiane che estere. la maggior parte sono voli Ryanair. Al momento all’aeroporto internazionale ‘Sandro Pertini’ di Torino Caselle i voli in arrivo o in partenza cancellati sono 30. Altri 8 aerei per ora non sono decollati da Genova. All’aeroporto di Napoli cancellati 59 voli in arrivo e 59 in partenza, su un totale di 284 originariamente programmati. Le cancellazioni riguardano anche voli di Ita Airways, Air France, Air Dolomiti, Klm, Iberia e Wizz air, con destinazioni in Italia e in altri paesi europei. Ita Airways ha informato di essersi “vista costretta a cancellare 133 tra voli nazionali e internazionali”, anche se, rassicurano, è stato “attivato un piano straordinario” per limitare i disagi dei passeggeri, ricollocando sui primi voli disponibili il maggior numero possibile di viaggiatori toccati dalle cancellazioni, e, dunque, “il 40% riuscirà a volare nella stessa giornata” (qui l’elenco dei voli cancellati da Ita).

Le istruzioni per i viaggiatori – ItaliaRimborso stima che i viaggiatori italiani che verranno colpiti dai disservizi saranno oltre 270mila, ma è bene tenere presente che esistono comunque una serie di tratte garantite che l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) ha diffuso in un elenco consultabile qui. “Il viaggiatore, qualora non riprotetto dal vettore aereo con un nuovo volo”, dice Felice D’Angelo, amministratore delegato di ItaliaRimborso, “può sicuramente sostituirsi all’assistenza della compagnia aerea e sostenere tutte le spese per raggiungere la meta prefissata. In questo caso sarà poi possibile avviare un reclamo di rimborso spese, rivolgendosi direttamente al vettore aereo o ad una claim company”. “La stagione estiva è entrata nel vivo ed è evidente la crescita delle ultime settimane delle proposte delle destinazioni da parte delle compagnie aeree – continua D’Angelo – Proporzionalmente, però, sono cresciuti i disservizi aerei, così come gli scioperi, dove il passeggero può subire un ritardo o una cancellazione del volo”. L’amministratore di ItaliaRimborso, che fornisce assistenza gratuita ai passeggeri, vittime dei disservizi aerei, chiarisce quindi i diritti del viaggiatore in caso di sciopero: “Nei casi di sciopero del comparto aereo, al passeggero non spetta la compensazione pecuniaria, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004, che oscilla da 250 a 600 euro, ma solo ed esclusivamente il rimborso delle spese per raggiungere la meta, se queste comprovate da scontrini e/o fatture”.

Proteste in tutta Europa – E intanto l’estate di passione per il trasporto aereo minaccia di allargarsi anche a Londra. Il sindacato Unite the Union, a nome di addetti ai bagagli e impiegati a vari servizi di terra dell’aeroporto di Gatwick, ha annunciato otto giorni di sciopero spalmati fra fine luglio e agosto. Un migliaio circa di dipendenti del secondo scalo più importante della capitale inglese sciopereranno continuativamente tra il 28 luglio e il primo agosto, poi, dopo una breve ripresa dell’attività, di nuovo tra il 4 e l’8 agosto, per un totale quindi di otto giorni di agitazione. Il sindacato denuncia a sua volta salari fermi ai livelli più bassi, oltre a contratti precari e costanti carenze di organico derivanti dai pesanti tagli al personale effettuati nel periodo pandemico, a fronte di un’attuale ripresa a pieno regime delle operazioni di volo. Il sindacato ha anche affermato che l’azione causerà “inevitabilmente” disagi ai voli nel pieno della stagione estiva: coinvolte finora British Airways, easyJet, Ryanair, TUI, WestJet e Wizz Air. Durante la primavera invece la protesta aveva riguardato la Germania: il 27 marzo si erano fermati gli aeroporti tedeschi per chiedere un adeguamento dei salari all’inflazione, definita dal sindacato Evg una “questione di sopravvivenza“. E i segnali della sofferenza dei lavoratori del settore in tutta Europa erano già arrivati nel corso dell’estate 2022, con continui ritardi e cancellazioni causati da carenza di lavoratori e decine di scioperi.

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