L’8 luglio Edgars Rinkevics è diventato presidente del suo Paese, il primo ad avere un capo di Stato apertamente gay nell’Unione europea. Classe 1973, una laurea in Storia e Filosofia presso all’Università della Lettonia e un passato come giornalista alla Radio Lettone per occuparsi di politica estera e relazioni internazionali. Nel 1997 diventa prima vice segretario di Stato per la Difesa e poi segretario di Stato, e nel 2002 sarà vice capo delegazione nelle negoziazioni che hanno portato all’ingresso della Lettonia nella Nato. Una carriera che nel 2011 lo porta agli Esteri nel governo di centrodestra di Valdis Dombrovskis. Lo stesso anno nasce il partito di ispirazione liberal-conservatore Unità al quale aderiscono lo stesso Dombrovskis e, nel 2014 del 46 per cento di voti alle europee, anche Rinkevics. Sempre nel 2014 decide di fare coming out e da allora è un fermo sostenitore dei diritti Lgbtqia+.

Ha prestato giuramento a Riga e nel suo discorso inaugurale ha promesso di continuare a sostenere lo sforzo bellico in corso dell’Ucraina contro la Russia. Ha detto che la politica estera della Lettonia “non ha tempo per gli errori”, aggiungendo che agirà “in modo rapido, deciso e saggio”. Rinkevics ha poi incoraggiato i giovani lettoni a “rompere il soffitto di cristallo“, definendo la disuguaglianza un “problema significativo”. “Il divario sociale nella nostra società è troppo grande”, ha detto, “durante la mia presidenza mi batterò per la creazione di una Lettonia moderna e forte, per una Lettonia legale e giusta, per il benessere delle persone, per una società inclusiva e rispettosa. Ed è possibile per tutti noi raggiungere questo obiettivo lavorando insieme”.

Rinkevics è il nuovo Presidente di un Paese dove l’omosessualità è stata illegale fino a trent’anni fa e il matrimonio gay lo è ancora, anche se l’anno scorso la Corte costituzionale del Paese ha riconosciuto le unioni tra persone dello stesso sesso. L’elezione di Rinkevics ha dunque un forte valore simbolico. Anche per l’Unione europea, che ha già avuto capi di governo dichiaratamente gay, ma mai un capo di Stato. Rinkevics è stato eletto lo scorso maggio dal parlamento lettone al terzo turno di votazioni. Prende il posto di Egils Levits, che è stato presidente per quattro anni, e rappresenterà la Lettonia al vertice della Nato la prossima settimana a Vilnius, in Lituania. Nel 2019 ha ricevuto dall’Italia il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica e nelle vesti di ministro degli Esteri della Lettonia è stato ricevuto in Vaticano da Papa Francesco lo scorso 14 marzo 2022 (foto).

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