Si avvia a esser messo in cantina anche l’isolamento per i positivi al Sars-Cov-2. Dopo lo stop al green pass, bollettini quotidiani, quarantena per i contatti stretti e obbligo di mascherine, è il momento della “caduta” dell’ultima norma simbolo del Covid. L’annuncio è stato il ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha motivato così la rimozione dell’obbligo: “La norma è ormai di fatto inapplicata”. L’ultima circolare che aveva regolamentato l’isolamento dei positivi era stata emanata lo scorso 31 dicembre: chi si contagia con il virus del Covid è tenuto a restare a casa per 5 giorni. Per i casi che sono sempre stati asintomatici l’isolamento termina anche prima dei 5 giorni con un test negativo. Ma la norma non riporta una data di scadenza e non c’è quindi un automatismo per la sua decadenza.

A sollecitare di rimuoverla del tutto è stata la Federazione turismo organizzato, con una lettera al ministro Schillaci e alla ministra del Turismo Daniela Santanchè. “Queste limitazioni – aveva scritto Gabriele Milani, direttore di Fto – sono state previste quando la situazione sanitaria era completamente differente. Non a caso gli altri Stati Ue hanno già tolto isolamento e quarantena l’anno scorso”. Tanto più che l’1 luglio è scaduto anche il regolamento europeo sul green pass e non si possono più emettere i certificati digitali di vaccinazione, test e guarigione.

Il ministero è già a lavoro. “Adesso lo toglieremo” anche perché “di fatto credo sia ampiamente inapplicato”, ha detto Schillaci. Accoglie positivamente la scelta Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova. “La normativa attuale – commenta – discrimina fra chi fa un tampone ufficiale e chi fa il test a casa. L’isolamento va fatto se lo decide il medico che ha in cura il malato, senza che sia imposto per legge”. Al contrario, sottolinea ancora l’infettivologo “l’obbligo della mascherine nei reparti che ospitano pazienti fragili è sacrosanta e deve restare”.

La dichiarazione della fine dello stato di emergenza in Italia, il 31 marzo 2022, ha previsto lo stop del sistema delle zone colorate e delle quarantene precauzionali per contatti con positivi e ha avviato il superamento del green pass base e rafforzato. Ma non ha portato automaticamente alla fine di tutte le misure prese per arginare la diffusione del Covid-19. Ad accelerare l’iter, il cambio di governo in autunno: il Consiglio dei Ministri del 31 ottobre scorso ha anticipato la decadenza dall’obbligo vaccinale del personale sanitario al 31 ottobre, eliminando anche la sospensione dall’esercizio della professione per i medici non vaccinati. A cadere, il primo maggio 2023, è stato l’obbligo di mascherine negli ospedali, ad eccezione dei reparti dove sono ricoverati i fragili e nelle Rsa.

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