Un caso di febbre dengue è stato diagnosticato a Jesi, in provincia di Ancona, su un giovane rientrato da un viaggio all’estero. L’accertamento del virus, solitamente trasmesso dalle punture di zanzare, ha fatto scattare un piano di prevenzione del comune che ha disposto, a titolo precauzionale, l’immediata disinfestazione da zanzare invasive nel raggio di 200 metri dall’abitazione dell’ammalato. La zona interessata è quella di via Roma, nel perimetro tra l’incrocio con la rotatoria di via XX Luglio e l’incrocio con via Zara, comprendendo anche via Diaschi, via della Fornace e via Valche. L’uomo ha soggiornato nella propria abitazione e le sue condizioni sono in netto miglioramento, spiega il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Territoriale.

Il Comune aggiunge che le operazioni saranno effettuate in orario notturno per due sere, quella tra giovedì e venerdì e la seguente. “Malgrado si tratti di prodotti disinfestanti non pericolosi per la salute”, spiega l’amministrazione, l’Azienda sanitaria territoriale raccomanda che, durante le operazioni, i residenti nelle vie interessate tengano le finestre chiuse e trattengano gli animali domestici all’interno delle abitazioni fino al mattino successivo. Inoltre, è richiesto di attendere almeno due giorni prima di consumare ortaggi e frutta coltivati negli orti e nei giardini presenti nella zona interessata.

Di origine virale, la dengue è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani. La dengue è conosciuta da oltre due secoli ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. Negli ultimi decenni, come si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, la diffusione della dengue è aumentata in molte regioni tropicali. Nei paesi dell’emisfero nord, in particolare in Europa, costituisce un pericolo in un’ottica di salute globale, dato che si manifesta soprattutto come malattia di importazione, il cui incremento è dovuto all’aumentata frequenza di spostamenti di merci e di persone.

Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. In qualche caso, stanchezza e depressione possono permanere anche per alcune settimane. La malattia può svilupparsi sotto forma di febbre emorragica con emorragie gravi da diverse parti del corpo che possono causare veri e propri collassi e, in casi rari, risultare fatali. La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue.

La misura preventiva più efficace contro la dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus. Diventano quindi prioritarie pratiche come l’uso di repellenti, vestiti adeguati e protettivi, zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata. Per ridurre il rischio di epidemie di dengue, il mezzo più efficace è la lotta sistematica e continuativa alla zanzara che funge da vettore della malattia. Ciò significa eliminare tutti i ristagni d’acqua in prossimità delle zone abitate ed effettuare vere e proprie campagne di disinfestazione che riducano la popolazione delle zanzare che la trasmettono.

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