È morto per cercare di salvare il figlio della compagna il professore universitario Carlo Lugliè, 59 anni, che si trovava con la donna ed il figlio di 11 anni presso la spiaggia di Is Arenas, nell’Oristanese. Il mare era molto agitato, con onde che arrivavano anche a 4 metri, ma il ragazzino di 11 anni ha scelto di immergersi ugualmente, non riuscendo più a tornare a riva. Lugliè si è tuffato e lo ha raggiunto, ma le forti correnti gli hanno reso impossibile tornare verso la spiaggia.

Alcuni surfisti sono riusciti a traportare a riva l’uomo e il ragazzino, mentre sul posto giungevano il 118, l’elisoccorso e le motovedette della Capitaneria di Porto. Il bambino è stato trasportato all’ospedale in stato di ipotermia, ma per Lugliè, nonostante i tentativi di rianimazione, non c’è stato nulla da fare. È il secondo caso a distanza di un solo giorno: proprio domenica 2 luglio, un 32enne non è più riemerso dalle acque del lago di Endine (nella Bergamasca) in cui si era tuffato nel tentativo di soccorrere la figlia della compagna.

Lugliè insegnava nel dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali dell’università di Cagliari, ma era stato docente anche presso il liceo classico di Oristano, dove era molto conosciuto. Anche il Comune di Carbonia ha voluto esprimere il proprio cordoglio in una nota: “Al docente, allo studioso, la cui eccellenza è riconosciuta universalmente, e alla carissima persona, la Città sarà sempre riconoscente per i suoi fondamentali studi condotti a Su Carroppu di Sirri e per la disponibilità a diffondere, con generosità, il suo sapere alla cittadinanza”.

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