Problemi con l’erogazione della cassa integrazione e un gruppo di operai del Collettivo di fabbrica dell’ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) ha trascorso la notte sulla torre di San Niccolò a Firenze. L’intenzione degli operai è quella di proseguire la protesta a oltranza. I lavoratori hanno affisso alcuni striscioni tra cui uno con scritto “Scusa Firenze, quella lotta è di tutti e per tutti” e un altro che recita “Gkn non si tocca”.

“Siamo partiti ieri sera, oggi è il primo giorno che siamo qua, ci aspettiamo il sindaco, la Regione, i sindacati, ci aspettiamo un po’ tutti”, e “cercheremo di rimanere il più possibile sulla torre”, ha spiegato Matteo Moretti, componente della Rsu ex Gkn, parlando ai giornalisti convocati per una conferenza stampa sotto la torre di San Niccolò, dove prosegue la protesta per il mancato pagamento degli stipendi da parte di Qf Spa da 8 mesi, e per la mancata erogazione della Cig. “Nelle settimane scorse – ha detto Moretti – abbiamo avuto modo di fare delle iniziative di presidio all’Inps, dove ci era stato garantito che i primi due mesi di flussi relativi alla cassa integrazione, novembre e dicembre, dovevano arrivare entro questa settimana. Ovviamente non sono arrivati. L’esasperazione che ci ha fatto salire qua sopra deriva da questa situazione grottesca”. L’obiettivo è quello di ottenere “un tavolo regionale che metta a sedere tutti i soggetti che sono resi interessati al rilancio dello stabilimento”, e che quella della torre “non è un’azione che risolve la vertenza, ma questo tipo di azioni andrà avanti se la situazione non si risolverà”.

“Chiediamo gli stipendi da parte del datore di lavoro – ha spiegato ancora Moretti -, perché da due anni a questa parte, soprattutto da un anno e mezzo, noi stiamo lavorando dentro a quello stabilimento facendo guardiania e facendo la manutenzione generale degli impianti, quindi ci sono delle ore che i lavoratori svolgono lavorando, sono 3-4 giornate al mese che appunto forniamo a Borgomeo per assistere lo stabilimento. Sono soldi che ci deve dare direttamente la proprietà”. Per il resto, ha aggiunto il membro Rsu, “lo Stato ha deciso di concedere questa cassa integrazione e contravvenire a quello che il tribunale di Firenze aveva detto, cioè che i lavoratori dovevano essere retribuiti in solido da parte della proprietà, quindi ci sarà una parte di soldi che dovrà pagarci il datore di lavoro, e l’altra attraverso la cassa integrazione. La prima rivendicazione è questa. Ma chiediamo anche di indagare, questo lo chiediamo da tanto tempo, su tutto quello che è stato l’affare Borgomeo tra fondo finanziario e proprietà, e l’azione che sta facendo il liquidatore”.

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