Nel mondo, generalmente, per determinare l’età di una persona basta fare riferimento alla sua data di nascita e contare da quel momento gli anni partendo da zero. Ma questo metodo finora non ha valso in Corea del Sud, che soltanto a partire da oggi 28 giugno ha deciso di passare al sistema internazionale di calcolo dell’età, accantonando i metodi tradizionali finora seguiti: secondo una legge approvata lo scorso dicembre, in vigore appunto da oggi, tutti i documenti ufficiali dovranno riportare l’età internazionale, la stessa usata in Occidente, che si basa sulla data di nascita (lo zero) e comincia a contare gli anni ad ogni compleanno. E così i sudcoreani saranno più giovani di uno o due anni.

La svolta ha permesso di unificare il complesso sistema di calcolo che fino a oggi prevedeva il paradosso di ben tre differenti età per ogni persona: quella coreana – che fa partire gli anni dal numero uno con la nascita e ne aggiunge un altro al gennaio di ogni nuovo anno -, quella del calendario analoga al sistema cinese – che parte da zero e aggiunge un anno all’inizio di ogni nuovo anno – e, infine, quella internazionale. Per fare un esempio concreto, prendiamo il cantante di “Gangnam Style” Psy. È nato il 31 dicembre 1977, quindi secondo il sistema internazionale ha 45 anni; 46 secondo quello del calendario e 47 secondo quello che fino a ieri era stato in vigore in Corea del Sud. Con la standardizzazione i cittadini saranno quindi più giovani di almeno un anno rispetto ai metodi attuali, ma a volte anche di due, se si considera, per esempio, il caso estremo di un bambino nato l’ultimo giorno dell’anno – come Psy – che, in base all’età coreana, allo scoccare della mezzanotte compirebbe già due anni.

L’unificazione anagrafica si applicherà alle aree amministrative e giudiziarie, ma non per gli usi legati al servizio di leva, una assoluta priorità nel rigido schema scelto da Seul. “Il sistema unificato di calcolo ridurrà di molto i costi sociali dovuti a diversi sistemi di calcolo impiegati finora”, ha commentato con soddisfazione il ministro della Legislazione governativa Lee Wan-kyu, citato dall’agenzia Yonhap. Il modello internazionale è stata una delle promesse della campagna elettorale dell’attuale presidente, il conservatore Yoon Suk-yeol, eletto nel 2022: lo scopo era di evitare caos e costi sociali inutili. Oltre alle confusioni nei casi di traduzione dal coreano (e viceversa), ci sono stati seri problemi durante la pandemia del Covid-19 nel caso della somministrazione dei vaccini non raccomandati al di sotto di una certa età, che ha spinto molti a chiedere alle autorità se l’età a cui si faceva riferimento fosse quella coreana o internazionale. Un caos che da ora è destinato a risolversi.

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