Tre orsi morti in poche settimane in Trentino. Numeri insoliti e troppo alti secondo l’Associazione Italiana Difesa Animali & Ambiente (Aidaa) che ha così deciso di presentare un esposto alla Procura di Trento dopo il ritrovamento del terzo esemplare senza vita nei boschi vicini ai monti della Paganella. “Il ritrovamento del terzo orso morto in poche settimane apre una nuova fase, quella di ricerca delle responsabilità dirette di quanto sta avvenendo. Certo, prima di esprimere certezze aspettiamo gli esiti dell’esame autoptico sulla carcassa dell’orso semi adulto trovato morto nei boschi vicini ai monti della Paganella. Chiediamo che vengano prese decisioni atte all’inasprimento delle pene per i reati di bracconaggio e avvelenamento“, hanno dichiarato i responsabili dell’associazione in una nota.

Sono ancora da stabilire, infatti, le cause della morte, ma gli ambientalisti temono che dietro questo alto numero di decessi possa nascondersi l’azione di soggetti che hanno fatto uso di esche avvelenate per attirare i predatori. “Chiediamo alla procura di acquisire i risultati autoptici degli esami eseguiti sulle tre carcasse degli orsi trovati morti in zone dove in passato non erano mai scomparsi orsi e di verificare se nella zona risulta una presenza cospicua di esche velenose come dichiarato da diversi testimoni tra cui un pastore ed il titolare di un rifugio situato nella zona del monte Peller e di verificare l’attività venatoria irregolare e dei bracconieri nei posti dove sono stati rinvenuti gli orsi maschi”.

E chiedono poi che si abbassino i toni quando si tratta il tema della gestione dei plantigradi, così da non fomentare l’odio nei confronti di questi animali: “Chiediamo che si allenti questo clima di odio verso gli orsi che alimenta i facinorosi del fucile e che ha delle responsabilità precise in commistione tra un certo ambiente sociale e politico e certe fette di potere istituzionale trentino”.