Diablo IV è uno dei giochi più aspettati dal fandom mondiale negli ultimi anni, un titolo che si è fatto carico di tornare ai fasti di un tempo e che nei cuori dei giocatori doveva rappresentare tutto quello che in un modo o nell’altro non era andato in Diablo 3, una sorta di riscatto rispetto al controverso capitolo precedente
Sembra proprio che Blizzard abbia ascoltato le preghiere degli appassionati e il ritorno a Sanctum è oscuro, gotico e violento, come prometteva fino dai primi screen.

Trama e Grafica
Sanctum non conosce pace, e ancora una volta le orde demoniache si abbattono su di lei con ferocia, annunciando il ritorno di Lilith la figlia dell’odio; questo è l’incipit di quanto succede nei primi minuti di Diablo 4, dove vengono abbandonate le atmosfere del terzo episodio e si ritorna nel cupo e violento Grim Dark che ha caratterizzato la serie, in un clima di disperazione e di rare speranze, Blizzard ha creato un mondo vibrante e vivo, e la grafica è sicuramente uno dei punti di forza di questo capitolo, che non si risparmia tra fenomeni naturali, luci dinamiche e ombreggiature, regalando bellissimi scorci ambientali e un senso di soddisfazione per ogni magia lanciata. Come nel quadro “Inferno” di Bosch, tra lande desolate e oscure rovine Diablo 4 sfoggia una grafica che fa un ottimo uso dei particellari, con un motore principale ottimizzato per dare il meglio di se sia su sistemi più leggeri che sui pc di fascia alta, accontentando tutti. La nostra prova Diablo 4 è stata effettuata su un PC dotato di processore Intel Core i7-13700k, scheda video GEFORCE RTX 4080 e 32 GB di RAM, la configurazione ha gestito perfettamente il gioco in modalità ultra, potendo anche usufruire del supporto a DLSS3 che alleggerisce il carico della scheda video, permettendoci di giocare senza problematiche o lag di sorta.

Gameplay e musiche
Il vero cuore pulsante di Diablo 4 è però legato al gameplay
, che unisce diverse meccaniche ereditate dal secondo e del terzo capitolo, risultando intuitivo e profondo; ritorna l’albero delle abilità in cui distribuire i punti per creare diversi tipi di build, potendole così plasmare sul proprio stile di gioco, al contrario le caratteristiche principali aumenteranno in maniera autonoma con l’aumento di livello, dando al giocatore il compito di selezionare con attenzione ognuno degli otto pezzi del suo equipaggiamento, cosi da aumentare ancora di più i parametri proprio grazie all’effetto degli oggetti.

La ricerca degli oggetti, il loro potenziamento e la costruzione del giusto set, sono un altro dei punti saldi della serie, e anche in questo capitolo loot e crafting vanno di pari passo con il salire di livello costruendo pezzo per pezzo quello che sarà l’equipaggiamento migliore per la classe scelta; parlando delle classi, ne abbiamo cinque a disposizione: Druido, Negromante, Barbaro, Tagliagole e Incantatrice e ognuna di queste ha un suo stile personale, per esempio il Negromante può evocare molti servitori dal regno dei morti e scagliarli contro gli avversari, mentre il Barbaro ha un approccio decisamente più diretto e dirompente, che però lo obbliga a stare costantemente nell’occhio del ciclone; ed è proprio questa varietà di stili unito alle molte varianti possibili che rendono Diablo 4 un gioco immediato ma anche molto profondo, soprattutto superata la campagna principale del gioco che in sei atti metterà più volte in dubbio i concetti di bene e male, dove incontrerete le vere sfide: l’endgame e tutto quello che ne consegue sono la brutalizzazione delle prove affrontate durante la campagna, con missioni più difficili, mostri votati solo alla vostra morte e boss, di cui alcuni “segreti” davvero difficili da mandare al tappeto, se non con un attenta pianificazione di strategia di attacco, scelta delle abilità e una buona dose di perseveranza.

Un discorso a parte merita la modalità multiplayer in cui potrete affrontare Diablo 4 con un massimo di quattro amici, e dove le orde di demoni che andremo ad affrontare saranno un equilibrio tra i livelli del party e la posizione sulla mappa, risultando cosi divertente per tutti i partecipanti ma allo stesso tempo sfidante, per chi ha già raggiunto un livello superiore nella propria classe; l’emozione di abbattere un enorme boss capace di spazzare l’intera zona di combattimento, o di condividere il drop ottenuto da un lungo combattimento negli eventi speciali è incredibilmente appagante per un party affiatato e sicuramente una delle migliori opzioni di gioco che il titolo Blizzard ha da offrire; su console, è disponibile una speciale opzione che permette di giocare contemporaneamente utilizzando lo split screen, una tecnica inutilizzata da tanto tempo che però in questo caso aggiunge un altro ottimo tassello all’offerta che Diablo 4 ha in serbo per i gli eroi che calcano il suolo di Sanctum. Ottimo anche il comparto tecnico dedicato al multiplayer, che permette di giocare con amici anche su diverse piattaforme, senza problemi di sorta.

Le musiche come sempre sono di altissima qualità, e pensate per sottolineare con enfasi sia i combattimenti più accesi che le cutscene della storia e alcuni dei brani diventeranno sicuramente famosi e iconici, come fece ad esempio il tema del villaggio di Tristram nei primi due capitoli divenuto ormai storico; molto buono anche il doppiaggio italiano che aiuta ancora una volta ad immergersi nelle atmosfere cupe e violente che il mondo di Diablo porta con se, risultando quasi sempre perfetto e senza sbavature di sorta.

Alcune piccole pecche però sono presenti anche in un mastodonte come Diablo IV, ad esempio ritornare in alcuni punti della mappa sperando in un drop migliore porta a doversi scontrare con nemici che si comportano di conseguenza del vostro livello di potenza, quindi, se non si sta attenti si può finire vittima di gruppi di mob fin troppo agguerriti, dove, nonostante un ottimo bilanciamento generale rischiamo ancora di incappare in qualche battaglia frustrante, difficile da gestire in seguito alla scelta di una determinata build poco attenta al backtraking; Anche il drop rate di alcuni oggetti leggendari lascia un po’ a desiderare, obbligandoci a abbattere gli stessi mostri in maniera quasi ossessiva, e un po’ frustrante. Al fronte di queste piccole pecche, che probabilmente spariranno nel giro di qualche mese grazie alle patch e all’attento lavoro di bilanciamento che Blizzard sta facendo Diablo 4 è comunque un gioco ben costruito, e la sua esperienza globale non viene intaccata da queste sbavature.

Diablo 4 è sicuramente un ottimo gioco d’azione, divertente in singolo ed esaltante in multiplayer, con un mondo open world ben strutturato e con una trama principale davvero ben scritta; un mondo quello di Sanctum che accoglie sia i veterani della serie che nuovi giocatori, ricco di modalità e che sicuramente nei mesi a venire vedrà tanti eventi ed aggiunte che terranno alta l’attenzione dei giocatori, in quello che potrebbe diventare il miglior titolo di questa saga storica.

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