I Carabinieri Forestali di Venezia con la collaborazione del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Verona, hanno smantellato un fiorente traffico di cuccioli di razza Bouledogue francese proveniente dalla Romania, radicatosi in provincia di Verona ma con diramazioni su tutta Italia.

Il nome dato all’operazione “Ghost kennel” (allevamento di cani fantasma) richiama appunto l’assenza di qualsivoglia tracciabilità dei cuccioli che arrivati in Italia venivano falsamente spacciati dal rivenditore veronese come provenienti da un suo allevamento in Romania risultato appunto “fantasma”.

L’associazione infatti operava al fine di eludere dolosamente le norme che regolamentano il commercio di animali d’affezione (ex art. 4 legge 201/2010), contestualmente violando le leggi comunitarie e nazionali sul trasporto ed il benessere degli animali (ex artt. 544 bis e 544 ter c.p.), commettendo svariati delitti di falso, esercizio abusivo della professione medico/veterinaria e truffa nella cessione dei cani.

Dalle indagini è emerso inoltre che lo spostamento dei cani veniva mascherato attraverso la falsificazione dei documenti europei che dovevano accompagnare i vari cani, con specifico riferimento ai relativi Passaporti PET, messo in atto da un veterinario compiacente in Romania, anch’esso oggi rinviato a giudizio. Il microchip veniva inoculato solo ai cani che sopravvivevano al trasporto, questo per evitare i relativi costi e le vaccinazioni, oltre a poter movimentare gli animali prima dei termini. I cuccioli venivano poi venduti in Italia con prezzi tra i 500 e gli 800 euro, molto spesso in contanti, quindi non tracciabili.

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