Per la prima volta un bambino di quasi 2 anni, affetto da mielite flaccida acuta, è stato sottoposto con successo a un intervento chirurgico innovativo e complesso per ripristinare la funzione della gamba destra, attualmente paralizzata dalla malattia. Si tratta di un intervento innovativo che è stato portato a compimento all’ospedale Regina Margherita di Torino e che crea un importante precedente per la cura delle conseguenze legate alla malattia.

La mielite flaccida acuta è una rarissima patologia neurologica paralizzante provocata da una banale influenza respiratoria che si manifesta improvvisamente, distruggendo il midollo spinale e danneggiando le cellule nervose che trasmettono i segnali motori ai muscoli del corpo. Il risultato è una progressiva debolezza muscolare che può sfociare nella paralisi degli arti, specialmente nelle gambe. La malattia colpisce principalmente bambini assolutamente sani: i piccoli pazienti si ritrovano improvvisamente a dover affrontare la propria incapacità di muoversi e svolgere le normali attività quotidiane.

A questo si aggiunge la mancanza di consapevolezza e comprensione riguardo a quella che si presenta come una patologia pressoché sconosciuta, circostanza che si ripercuote sulla famiglia dell’ammalato che non sempre ottiene il supporto necessario. L’accesso a cure specialistiche, terapie e risorse può essere infatti molto limitato e molte famiglie si ritrovano ad affrontare questa sfida in completa solitudine.

Ma l’intervento chirurgico eseguito alcuni giorni fa ha permesso di inaugurare una prospettiva incoraggiante. L’operazione è avvenuta al Regina Margherita di Torino: a intervenire i chirurghi Bruno Battiston, Paolo Titolo e Nathalie Bini che hanno trattato il piccolo dopo otto mesi dalla comparsa della paralisi. La procedura chirurgica è durata circa 7 ore, durante le quale sono stati reinnervati alcuni rami nervosi funzionanti dei muscoli distali dalla parete addominale e dal nervo sciatico ai nervi non funzionanti della coscia e del gluteo. La componente sana potrà ricrescere 1-2 mm al giorno all’interno dei nervi non efficienti: in questo modo quelli sani arriveranno a dare un impulso elettrico alla parte lesionata, ridandole vita.

Dopo il successo dell’operazione, il bambino è in buone condizioni: il percorso di riabilitazione e recupero della funzione motoria occuperà diversi mesi, ma sarà facilitato dai moderni trattamenti fisioterapici.

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