È stato posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria ed è così iniziato lo sgombero dell’ex hotel Astor di Firenze, l’albergo occupato nel quale la piccola Kata, la bambina di 5 anni della quale da giorni si sono perse le tracce, viveva con la madre. Intorno allo stabile di via Maragliano dono numerose le forze dell’ordine tra polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e municipale, con il tratto di strada sul quale si affaccia l’ex hotel e quella laterale, via Boccherini, che sono state bloccate al traffico.

Un’operazione, quella delle autorità, che sembra seguire la pista del racket degli affitti che riguardava lo stabile occupato dal settembre scorso, dove abitano soprattutto famiglie di origine peruviana e romena: 54 persone, tra cui 19 minori, per un totale di 17 nuclei. È questa, sembra, l’ipotesi che al momento convince maggiormente gli inquirenti impegnati nelle ricerche della piccola. Lo sgombero, che procede senza tensioni, è coordinato dalla questura che è presente anche con il dirigente e il personale della Digos. Sul posto anche i Vigili del Fuoco che sono entrati con l’attrezzatura per poter aprire le porte eventualmente trovate chiuse. La risistemazione della famiglie sgomberate, da quanto spiegato, è a cura dei servizi sociali del Comune di Firenze. A seguire lo sgombero è arrivato anche il sindaco del capoluogo toscano, Dario Nardella, insieme all’assessore comunale al Welfare, Sara Funaro. Anche la madre della piccola è tornata all’ex hotel Astor accompagnata da Funaro. Insieme sono entrate nell’immobile, poi l’assessore è uscita mentre la madre si è trattenuta all’interno, probabilmente per raccogliere degli effetti personali.

Il 28 maggio scorso sono stati svolti altri soprammobili nell’edificio a seguito del tentato omicidio di un cittadino dell’Ecuador che precipitò da una finestra del terzo piano, ricorda la Procura, e ora le forze dell’ordine sono tornate per l’ipotizzato sequestro della piccola Kata, confermando “la presenza nell’immobile di numerosi nuclei familiari”. La procura ha ipotizzato il reato di invasione di edifici: “Sussiste il pericolo – questa la motivazione del sequestro – che il protrarsi della condotta criminosa impedendo i necessari e urgenti lavori di ristrutturazione e messa a norma dell’edificio, agevoli o protragga le conseguenze del reato contestato o agevoli la commissione di altri reati”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Emilia Romagna, il “cimitero dei ricordi” di Faenza: le tonnellate di rifiuti rimasti dall’alluvione. Le immagini dall’alto

next