L’ex attaccante del Milan Robinho è stato condannato in via definitiva nel gennaio 2022 a 9 anni di carcere per violenza sessuale di gruppo. I fatti risalgono al 2013, quando il brasiliano giocava nel Milan. Nel corso di una serata in un locale della movida milanese, in compagnia di amici ha abusato sessualmente di una giovane ragazza. Il 39enne si trova al momento in Brasile e, ai fini dell’esecuzione della pena, il 24 gennaio scorso il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha firmato una richiesta di carcerazione presso il territorio brasiliano per Robinho e Ricardo Falco, suo amico condannato per lo stesso reato. L’articolo 5 della Costituzione brasiliana vieta infatti l’estradizione dei cittadini nazionali e questo ha reso impossibile per la giustizia italiana far scontare la pena prevista per il giocatore in Italia.

Il portale brasiliano Uol Sport ha recentemente pubblicato degli audio scambiati fra Robinho e i suoi amici nei giorni successivi allo stupro. Da quanto emerge da queste conversazioni, il giocatore sembrava totalmente a conoscenza del rischio penale che avrebbe corso in Italia, tanto da preparare una versione in caso di denuncia: “Anche se mi chiamano per qualcosa, non c’è problema. Vado lì e dico: innanzitutto, la storia risale a un anno fa. In secondo luogo, non ho nemmeno toccato quella ragazza”, per continuare poi raccontando la sua paura che la stampa potesse venire a conoscenza dei fatti: “Ho paura di… Se non appare sulla stampa, è fantastico. Immaginate: Gli amici di Robinho violentano una ragazza in Italia”. A quel punto, uno dei amici lo rassicura: “Come fa la ragazza, che era ubriaca, a ricordarselo?”. L’ex milanista si convince: “Finirà nel nulla“.

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