Roberto Barbagallo potrà guidare la città di Acireale. La notizia arriva direttamente dalla prefettura di Catania: “La legge Severino in questa fattispecie non è applicabile”, è quanto comunicato a ilfattoquotidiano.it. La decisione arriva poco meno di un’ora dopo dalla proclamazione di Barbagallo. “La decisione poggia su un parere del ministero degli Interni e suffragato dall’Avvocatura dello Stato”, comunicano dalla prefettura etnea. Sull’esponente di centrodestra pendeva il rischio sospensione per via di una condanna in primo grado a un anno e quattro mesi per tentata induzione indebita a promettere utilità. Reato che Barbagallo, secondo il tribunale di Catania, commise nel 2017, durante la prima esperienza da sindaco. La vicenda è stata al centro della campagna elettorale. Gli avversari – a partire da Nino Garozzo, avvocato penalista e anche lui esponente di centrodestra – avevano rimarcato il rischio di lasciare la città senza guida.

Accolto da un lungo applauso in una sala consiliare gremita, Barbagallo ha dunque vestito la fascia tricolore nel pomeriggio di giovedì. Un breve discorso più volte interrotto per l’emozione hanno segnato l’inizio della sindacatura: “Ci aspetta un lavoro molto duro”, ha detto.

A febbraio 2018, Barbagallo fu arrestato in un blitz della Guardia di finanza con l’accusa di avere chiesto a un vigile urbano di intimidire due ambulanti. L’azione sarebbe stata ideata con l’intento di creare le condizioni per essere cercato da questi ultimi per poi, secondo i magistrati, acquisire consenso elettorale a favore di Nicola D’Agostino, deputato regionale – attualmente di Forza Italia – da sempre punto di riferimento di Barbagallo. Per i giudici di primo grado il reato è stato commesso ma soltanto nella forma del tentativo non andato in porto. Il vigile urbano, per questo, è stato assolto. “La normativa prevede la sospensione soltanto in caso di consumazione del reato per cui è stato condannato il sindaco di Acireale”, chiariscono dalla prefettura. Nelle settimane scorse, entrambi i contendenti al ballottaggio avevano sventolato sentenze a proprio favore.

Per Barbagallo, tuttavia, l’avvio della sindacatura non sarà esente da distrazioni giudiziarie: oltre al processo d’appello, ad attenderlo c’è la possibile richiesta di rinvio a giudizio per i reati di falso e rivelazione di segreto d’ufficio commessi, secondo i magistrati, nei panni di libero professionista. L’indagine riguarda un abuso edilizio nella realizzazione di una serie di campi da padel. Su Barbagallo, inoltre, si sono allungate anche le ombre riguardanti presunti rapporti con la criminalità organizzata: agli atti, infatti, sono finite una serie di intercettazioni in cui lo si sente parlare con esponenti della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. A uno di questi Barbagallo avrebbe proposto di partecipare a un bando pubblico per finanziare l’acquisto di biciclette elettriche. Barbagallo era stato indagato per associazione mafiosa, ma dopo la chiusura delle indagini la Procura non ha formulato alcuna contestazione.

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