Bagarre a Dimartedì (La7) per il lutto nazionale stabilito dal governo Meloni in tributo a Silvio Berlusconi e per la scelta attuata dal rettore dell’Università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari, che ha deciso di non far sventolare la bandiera a mezz’asta nel suo ateneo.

A dare fuoco alle polveri è l’ex direttore del Tg2 Mauro Mazza per il quale “la polemica sul lutto nazionale è meschina per chi la fa” e rincara: “Abbiamo anche un meschino rettore che non mette la bandiera a mezz’asta. Io vorrei un comportamento e un livello di polemica non meschini, ma che siano almeno al livello di Berlusconi”.
Non ci sta Antonio Padellaro: “Mazza, quando si offende qualcuno, lo si fa guardandolo negli occhi, non a distanza. Se lei ha qualcosa da dire a Montanari, lo dica a lui. ‘Meschino’ è un insulto”.
Mazza si giustifica: “Ma io intendevo il gesto meschino. Non so se sia passibile per legge“.
Insorgono sia Padellaro, sia Giovanni Floris che replica: “Abbassare le bandiere per legge ha il valore che ha, su”.

Pochi minuti dopo Tomaso Montanari chiama in diretta e spiega: “L’università ha un’autonomia che è protetta dalla Costituzione. Nel momento in cui la presidente del Consiglio decide un lutto nazionale che non ha precedenti e lo fa per una persona che è decaduta dal Parlamento per un reato gravissimo, per una persona per cui sono stati dimostrati i contatti con Cosa Nostra, per una persona che ha trattato le donne come oggetti in tutta la sua vita, una comunità accademica – continua – ha il diritto di dire: ‘Preferirei di no’. Una comunità accademica esercita quel diritto di resistenza che Giuseppe Dossetti avrebbe voluto scrivere nella Costituzione. Non è un giudizio politico da parte dell’università, ma, nel nostro piccolissimo, è il nostro tentativo di difendere la dignità dello Stato, che ci pare trascinata nel fango”.

Mazza interrompe Montanari e chiede: “Lei si dà nel ‘noi’ perché ha consultato tutti i suoi professori?”.
“L’università è rappresentata dal rettore che è stato eletto a maggioranza – risponde Montanari, mentre Mazza continua a urlare – L’università è rappresentata dalla sue tesi. Giorgia Meloni ha parlato per tutto il paese e io ho il diritto di non essere d’accordo, no?”.
Improvvisamente si leva un grido nello studio. Si tratta dell’ex braccio destro di Giorgio Almirante, Massimo Magliaro, che urla più volte: “Si vergogni! Questo ora è il professore”.
Ma viene zittito da Floris: “Montanari non si deve affatto vergognare. Esprime le sue idee e lo fa in un italiano perfetto. Il punto, Magliaro, è che l’università è autonoma e il governo non può dire cosa fare dentro un ateneo. È uno straccio di conquista che ci teniamo“.