“Papà sta morendo”, “non c’è più niente da fare”. Sono queste le frasi allarmate che i familiari si sussurrano l’un l’altro al telefono mentre corrono al suo capezzale. Sono le 9 del mattino di lunedì 12 giugno e le condizioni di salute di Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele da venerdì 9 nel reparto si sono improvvisamente aggravate. Un “evento acuto” – legato alla malattia con cui l’ex premier conviveva da circa due anni, la leucemia mielomonocitica cronica, e a una produzione del midollo osseo non più equilibrata – ha cambiato il quadro in maniera repentina. Come ricostruisce il Corriere della Sera, in quel momento al fianco del leader di Forza Italia c’erano solo Luigi, il minore dei suoi cinque figli, arrivato in ospedale all’alba appena i medici avevano registrato l’aggravamento della situazione, e la compagna dell’ex Cavaliere, Marta Fascina, che non lo ha mai lasciato solo.

“Quattro auto scure si mettono in moto da diversi punti della città e di fretta attraversano il traffico verso la zona Nord di Milano“, si legge sul quotidiano milanese. Il primo ad arrivare al San Raffaele è Paolo Berlusconi, il fratello dell’ex Cavaliere; quindi la primogenita Marina, poi Eleonora e subito dopo Barbara e Pier Silvio. Entrano in ospedale alla spicciolata, gli occhiali scuri a coprire il volto: dalle 7.57 alle 9.08 le agenzie di stampa hanno battuto il bollettino medico che riferiva di una “terza notte tranquilla” per Silvio Berlusconi ma la loro corsa allarma subito i cronisti che stazionano davanti al Padiglione Q del San Raffaele. La gravità della situazione era chiara a tutti ma, al contempo, nessuno immaginava che le cose precipitassero così all’improvviso.

Quando arrivano, però, è tardi: sempre il Corriere scrive che “il fondatore di Fininvest e di Forza Italia è morto alle nove e trenta del mattino, proprio nel momento in cui suo fratello e i suoi figli correvano verso via Olgettina nella speranza di portare un ultimo saluto“. La notizia del decesso di Berlusconi trapela alle 10.17 ma viene battuta ufficialmente dalle agenzie solo alle 10.41. Il tempo di adempiere agli obblighi burocratici e predisporre il tutto e poi, poco dopo le 13, la salma dell’ex leader di Forza Italia lascia il San Raffaele per tornare per l’ultima volta ad Arcore, a Villa San Martino, dove è stata allestita la camera ardente familiare. Domani, mercoledì 14 giugno, si terranno i funerali di Stato in Duomo.

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