Paghe da cinque euro all’ora, 10-15 ore di lavoro al giorno, niente riposi né straordinari, spesso una parte del compenso “fuori busta”. È la realtà del lavoro estivo in hotel, bar e ristoranti descritta dai lettori che, dopo la video-inchiesta con telecamera nascosta di Simone Bauducco sulle condizioni proposte a chi cerca un impiego stagionale nel turismo, hanno scritto a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it per raccontare le loro storie. Le testimonianze confermano che, due anni dopo l’inchiesta a puntate dell’estate 2021 (LA PRIMA PUNTATA IN ROMAGNA /LA SECONDA PUNTATA IN VERSILIA), la situazione non è cambiata. L’intervento della maggioranza, che ha scelto di offrire un bonus a spese dello Stato invece che promuovere aumenti a carico delle imprese, non fa ben sperare.

Chi vuole raccontare la sua esperienza, può farlo scrivendo all’indirizzo redazioneweb@ilfattoquotidiano.it, indicando “stagionali” nell’oggetto della mail.

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Nel 2021 inizio a lavorare in teoria come barista presso un hotel con annessi bagni, dalle 8:30 alle 20:30 7/7. Se c era bisogno in hotel o al lounge bar si stava fino alle 23. Da barista sono poi passata a receptionist per la spiaggia a tutto fare, totale delle ore 360 senza contare quelle serali al lounge bar che in totale erano 48 al mese. In busta 1400 euro, ore segnate 150, poi mi davano in nero 600 euro per un totale di 2000 euro al mese che diviso 360 fanno 5 all’ora. Maggio e ottobre in nero. Quest’anno due giorni prima dell’apertura mi viene detto che purtroppo ci lasciava a casa perché non aveva intenzione di aprire il ristorante e i ragazzi del ristorante avrebbero preso il posto mio. (Michela)

Volevo segnalare la mia esperienza in relazione a un colloquio svolto in data 18 maggio. Posizione lavorativa: segretaria/receptionist da giugno ad agosto (3 mesi). Luogo di lavoro: Montenero di Bisaccia nel molisano. Punti salienti del colloquio: retribuzione 5 euro l’ora per 8 ore e mezza al giorno dal lunedì alla domenica (il martedì riposo) con la possibilità di fare qualche ora in più a detta del direttore retribuita a straordinario 0.40 centesimi in più. Il direttore: “Se potessi pagarvi di meno lo farei, ma purtroppo non posso… vi pago per non fare niente… Se siete malati dovete venire lo stesso a lavorare soprattutto se capita di sabato o domenica. Io non vi credo, vi mando una diffida e vi licenzio. Anche se siete in ospedale non vi credo a meno che non ci state più di 4h. Non ve ne uscite con il COVID che è una stron*ata e io non ci credo”. (Gabriella G.)

Nell’estate 2022 ho lavorato presso un ristorante-pizzeria di Aversa (Caserta) come cameriere. Non avevo un contratto quindi lavoravo a nero. Il mio turno iniziava alle 17 e finiva all’orario di chiusura, tra le 00:30 e 2. La paga era di 30 euro a turno e di 35 euro se il turno era di sabato. Inizialmente non sapevo che avevo “diritto” a 5 euro in più per il sabato e non mi furono dati subito. Talvolta ho fatto due turni, lavorando così più di dodici ore al giorno. (Luca B.)

Faccio il barman da oltre 15 anni. Il contratto in albergo (perché uno dei migliori a Rimini) che ho firmato è il seguente: 10 mesi a 1.600 euro al mese, ma senza ferie né giorni di permesso, trattamento di fine lavoro e straordinari non pagati. Lavoro dalle 10 alle 12 ore al giorno. (Tommaso P.)

Avevano appena riaperto le frontiere dopo il secondo lockdown. Avevo dovuto lasciare la mia città a causa della povertà che aveva eroso ogni prospettiva. Mi ero rifugiata nella “casetta di famiglia” in un paesino dimenticato. Accettai una stagione come cameriera, presso uno dei più noti ristoranti di uno dei più noti arcipelaghi dell’adriatico. La mia giornata lavorativa iniziava alle 8.30 del mattino, con la pulizia e la preparazione di sala ristorante e terrazzo per le colazioni. Proseguiva con il servizio al tavolo fino alle 11:30-12 circa per i clienti del bar, gli aperitivi di metà mattina, gli snack. Consumavo un panino veloce e fumavo una sigaretta tra le 11.30 e le 12.00. Alle 12:30 massimo iniziava il servizio per il pranzo, che non aveva un orario stabilito: se gli ospiti decidevano di rimanere seduti fino alle 17, fino alle 17 anche il personale doveva rimanere. Dopo la pulizia della sala ristorante mi trasferivo alla zona bar per il servizio del pomeriggio ai tavoli (birre, bibite, gelati, snack, caffè, ecc). Verso le 18 iniziava la pulizia della zona bar e terrazzo e la sistemazione della sala ristorante per la cena. Dalle 19:30 il servizio ai tavoli per la cena, che in alta stagione terminava verso le 23-23.30 solo perché a mezzanotte terminava la spola delle barche e i turisti erano costretti a tornare. Il totale delle ore lavorative era di circa 15 giornaliere. Consecutive. Sette giorni a settimana. Per quasi 16 settimane. A 1.300 euro al mese. (Marzia M.)

Colloquio in hotel 4 stelle sulla riviera marchigiana (Senigallia, provincia di Ancona) come cameriera ai piani. Hotel di 150 camere più spazi comuni, 15 camere da pulire da soli e all’occorrenza aiutare le altre colleghe a fare altre camere, più pulizia degli spazi comuni. Nove ore al giorno senza giorno libero, pagamento forfettario di 1.400 euro al mese. Altro hotel 4 stelle di Senigallia, aperto tutto l’anno ma richiesto personale aggiuntivo per la stagione, assunzione tramite impresa di pulizie, 8 stanze da pulire in 4 ore, paga oraria non pervenuta ma essendo tramite Multiservizi applicano il livello più basso del CCNL ovvero 5,25 euro netti l’ora. Se si sfora l’orario, le ore in più non vengono pagate: forma di cottimo molto diffusa negli hotel per la pulizia delle camere. Ho cambiato settore dalla ristorazione agli hotel, ma le condizioni sono le stesse: orari che sforano le 40 ore settimanali, contratti registrati per metà delle ore, retribuzioni forfettarie o a cottimo, mancanza giorno di riposo. (Antares L.)

Ho lavorato in Riviera romagnola per 4 mesi, sono partita a fine maggio e ritornata agli inizi di ottobre. Il primo mese come animatrice turistica lavoravo dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 in spiaggia e 19-22 in hotel 6 giorni su 7. Vivevo in una camera in un sottotetto con altre due ragazze senza condizionatore e mangiavamo pasta con il tonno tutti i giorni. Questo erano le condizioni per 400 euro al mese. Ho trovato in un hotel vicino come barista e mi sono spostata per i mesi successivi. Facevo dalle 11 alle 16 e dalle 18 a chiusura, che potevano essere tranquillamente le 2 di notte. Comunque non meno di 10 ore al giorno 7 giorni su 7. Lo stipendio era di 1500 euro. (Carol L.)

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