Un gruppo di capodogli è stato avvistato dai ricercatori di Tethys, al largo di Portosole, a Sanremo. Tra loro c’era anche una femmina con la coda mancante di un pezzo. “Un segno allarmante per gli studiosi – spiegano i ricercatori a bordo, Mario Gabualdi e Viola Panigada – controbilanciato da un incontro ravvicinato con un giovane maschio che si è affiancato alla barca scrutando, curioso, le persone a bordo, un comportamento insolito che ha regalato a tutti forti emozioni. Erano otto-nove, tra cui due piccoli con relative mamme e due giovani. Anche se dispersi nel raggio di circa quattro miglia si trattava sicuramente di individui in contatto tra loro, chiaramente udibili anche all’idrofono, il microfono subacqueo capace di captare le vocalizzazioni dei cetacei”.

L’eccezionale avvistamento ha fornito anche altri dati per la conservazione degli animali: una femmina adulta, probabilmente madre di un giovane, aveva una cicatrice: “Una grossa ‘tacca’ sul margine della coda, con ogni probabilità colpa dell’uomo“. Potrebbe essere dovuta a una cattura accidentale in un attrezzo da pesca o a una collisione con una imbarcazione. “Quest’ultimo – proseguono i ricercatori – è uno dei problemi più drammatici per i grandi cetacei, anche nel Santuario, grande area marina protetta sovranazionale nel Mediterraneo nord-occidentale comprendente mar Ligure, Tirreno e Corsica e dedicata proprio alla tutela dei mammiferi marini”.

Passata l’emozione per lo straordinario incontro, i ricercatori si interrogano sulle implicazioni. Secondo uno studio coordinato da Tethys tra il 15 e il 18% dei capodogli fotografati e catalogati presentano segni potenzialmente riportabili a una collisione. “I dati sono sicuramente sottostimati – afferma Maddalena Jahoda, ricercatrice e responsabile della divulgazione scientifica di Tethys – Non sappiamo infatti quanti ne muoiono senza che si sappia. La comparsa di gruppi famigliari per quanto interessante, è però anche motivo di preoccupazione. A differenza degli adulti, i piccoli non compiono ancora lunghe immersioni, ma se ne stanno in superficie, ancora più esposti al rischio di essere investiti”. È la prima volta che un gruppo famigliare di capodogli viene avvistato in questo periodo dell’anno nell’area di studio coperta da Tethys, che copre circa un terzo del Santuario Pelagos. Tradizionalmente si incontrano maschi adulti e subadulti, mentre le femmine con i piccoli, detti anche “gruppi sociali”, si trovano generalmente più a sud. In ogni caso si incontravano sempre verso la fine della stagione, da fine agosto a ottobre. La loro comparsa in giugno potrebbe indicare un cambiamento in atto nella distribuzione della popolazione.

Articolo Precedente

Il governo ha riaperto il dossier nucleare e non possiamo restare indifferenti

next
Articolo Successivo

Con la rottura della diga sul fiume Dnipro rischiamo una nuova Fukushima

next