Tom Mockridge contro Sky. L’ex numero uno della divisione italiana del conglomerato fondato da Rupert Murdoch (oggi sotto Comcast) ha segnalato al garante della Concorrenza quella che ritiene essere una pubblicità ingannevole targata Sky avviando al contempo una campagna di informazione al consumatore.

Mockridge agisce in veste di amministratore delegato di Virgin Fibra, nuova società del gruppo di Richard Branson entrata nel mercato italiano delle connessioni in fibra ottica. Nel mirino l’offerta del concorrente Sky-Wifi Senza Vincoli, nome che non corrisponde alla verità dei fatti secondo Virgin in quanto “i vincoli contrattuali esistono eccome e uscire dal contratto al consumatore costa caro“. La conclusione è che siamo di fronte a un caso di pubblicità ingannevole, pratica commerciale non corretta.

“La trasparenza è il mantra di Virgin Fibra, perché vogliamo portare un servizio di cui gli Italiani possano fidarsi, senza costi nascosti o clausole che li imprigionino in un contratto. Vogliamo che i consumatori ci scelgano per la nostra offerta, sapendo che possono liberarsi dal contratto ogni giorno, senza penali o costi extra. Il messaggio promozionale diffuso da Sky-Wifi è invece a tutti gli effetti una pubblicità ingannevole, che induce il consumatore ad acquistare un servizio che presenta vincoli nascosti”, ha detto Mockridge.

Con Sky, rileva Virgin, il consumatore si vincola ad una durata minima contrattuale di 24 mesi e si obbliga alla restituzione di eventuali sconti fruiti in caso di recesso anticipato, oltre al pagamento dei costi di disattivazione (29,90 euro) e dell’eventuale penale per la mancata restituzione del modem (45 euro). Dunque, realisticamente al consumatore liberarsi dal contratto può arrivare a costare più di 75 euro.

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