Qualcosa che sembrava impensabile fino a qualche anno fa. E invece è già realtà. Per la prima volta al mondo una “gastroscopia senza tubo” sarà utilizzata, al di fuori della Cina dove è stata inventata, al Policlinico Gemelli di Roma, nel corso del congresso EndoLive in corso fino al 26 maggio. NaviCam* Stomach System è la prima piattaforma robotica che consente la visualizzazione dello stomaco attraverso una videocapsula in grado di riconoscere le lesioni di stomaco e duodeno grazie all’intelligenza artificiale. “La videocapsula è utilizzata da anni per lo studio dell’intestino tenue – spiega il professor Cristiano Spada, direttore della Uoc Endoscopia digestiva chirurgica della Fondazione Policlinico universitario Gemelli Irccs e organizzatore di EndoLive Roma insieme al direttore scientifico Guido Costamagna – ma finora non era stato possibile applicare questa tecnologia allo stomaco per questioni anatomiche; l’intestino tenue è infatti un ‘tubo’ del diametro di appena 3 cm, all’interno del quale la videocapsula progredisce naturalmente; al contrario, lo stomaco assomiglia più a un ‘sacco’ e per visualizzarlo con una videocapsula è necessario controllarne da fuori il movimento”.

In questo caso, la videocapsula è ‘robotizzata’ e dunque si muove in autonomia all’interno dello stomaco, come un aereo controllato da un pilota automatico, con la possibilità, grazie a uno speciale joystick, di riprendere i comandi in qualsiasi momento. Inoltre, invia informazioni in tempo reale sulla sua posizione, come in un Google map dello stomaco (fondo, cardias, piloro, corpo dello stomaco, antro, duodeno). NaviCam riesce dunque a individuare e analizzare lesioni anche molto piccole a livello dello stomaco e del duodeno con grande accuratezza, ma senza i disagi tipici di una gastro-duodenoscopia convenzionale, che in genere richiede la sedazione del paziente. Grande più o meno come una compressa di paracetamolo o di antibiotico, viene inghiottita dal paziente con un bicchiere d’acqua e la sua minuscola telecamera comincia subito a inviare informazioni, dall’esofago in giù.

Le immagini vengono catturate da un ‘registratore’ che il paziente indossa sopra i vestiti, mentre il viaggio della capsula può essere seguito durante l’esame e anche dopo, fino alla sua eliminazione per via naturale visto che la capsula è ‘usa e gettà. “Si tratta di una tecnologia molto avanzata – sottolinea Spada – che combina la possibilità di controllare il percorso della videocapsula con un sistema magnetico, mentre il suo software innovativo e intelligente analizza e riconosce le lesioni attraverso algoritmi di intelligenza artificiale”. Questo esame non è ancora rimborsato dal Servizio sanitario nazionale. “A breve partiranno studi clinici per confermare l’accuratezza e valutare il rapporto di costo-efficacia del sistema – afferma Costamagna – Infatti, alla luce del fatto che gli esami endoscopici sono indispensabili e contribuiscono a salvare molte vite grazie alla diagnosi precoce dei tumori, sarà necessario rivedere il ruolo e la sostenibilità economica di queste procedure in un contesto di risorse limitate, includendo anche evoluzioni dal potenziale trasformativo come questa videocapsula”.

Tra gli altri argomenti ‘di punta’ che saranno trattati al congresso EndoLive, che vedrà la partecipazione in presenza di oltre 700 specialisti in endoscopia, oltre a molti altri collegati da remoto da ogni angolo del mondo, ci sono i nuovi interventi di endoscopia bariatrica per il trattamento dell’obesità. Una sessione sarà interamente dedicata all’intelligenza artificiale e alla sua applicazione nell’ambito dell’endoscopia digestiva. Verranno inoltre effettuati dal vivo interventi basati sulle moderne tecniche per la diagnosi, la prevenzione e il trattamento delle neoplasie superficiali di esofago, stomaco, duodeno, intestino tenue, colon e retto.

Foto: Policlinico Gemelli di Roma

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