C’è il primo sole estivo 2023, a Milano. Ma nelle sale del Rosa Grand di piazza Fontana il minimalismo estetico e l’illuminazione temperata rendono il clima asettico e internazionale, come il pubblico che affolla l’ex hotel Commercio, uno storico albergo che nel ’68 era una catapecchia cadente occupata dagli studenti della Statale e oggi un hotel di lusso per clientela globalizzata. Tutto si evolve, e anche la Honda: la conglomerata giapponese – che produce 30 milioni di motori l’anno, per spingere di tutto, dalle motoseghe agli aerei – in ambito automobilistico vuole definitivamente affrancarsi dall’etichetta di marca generalista e, naturalmente, punta verso l’alto, verso l’elitario e remunerativo mercato cosiddetto premium.

E’ un’ambizione di molti brand, quella di vendere magari meno pezzi ma con margini migliori per ogni unità. La corsa al premium è pure il frutto di una forzatura/strozzatura che non viene dal mercato e neppure dalle menti strategiche delle Case automobilistiche: l’obbligo di elettrificazione delle gamme. E l’elettrificazione, parafrasando il film “Giù la testa” di Sergio Leone che citava Lenin, “non è un pranzo di gala”. E già, “l’elettrificazione costa”, lo hanno ribadito anche il 23 maggio i manager della Honda nelle ovattate sale del Rosa Grand, prima di svelare alla stampa italiana le forme dei tre suv che il brand nipponico porterà in concessionaria più o meno a settembre. Come lo Spritz, che si può declinare con Aperol, Select o Campari a seconda di quanto lo si desideri forte, anche i tre nuovi suv avranno tre diverse gradazioni elettriche.

La marcia di avvicinamento all’elettrificazione imposta dalle normative UE è costosa per le aziende e anche, ovviamente, per i clienti. Per esempio, la sesta generazione della CR-V, l’ammiraglia della Honda sul pianeta Suv, avrà prezzi superiori di parecchio rispetto alla CR-V in vendita oggi. E non saranno economici neppure lo sport utility ZR-V e la più piccola del terzetto, portabandiera del full elettric, la e:NY1. Non abbiamo sbagliato a digitare, si chiama proprio così ed il nome di macchina probabilmente più eccentrico di sempre. L’acronimo da Settimana Enigmistica Plus si spiega così: e sta per Exciting/Electric; N sta per New; Y sta per Your Life; 1 sta per primo B Suv prodotto in Cina. Non ci sarebbe arrivato nemmeno Alan Turing, il genio inglese che decrittò Enigma contribuendo a sconfiggere la Germania di Hitler.

Non è una nostra scelta, sia chiaro, ma la marcia verso l’elettrificazione non avrà tentennamenti, hanno ribadito gli uomini della Honda. Promettendo di vendere due milioni di vetture totalmente elettriche ogni anno a partire dal 2030, anno in cui il 40% per cento delle vendite Honda riguarderà auto elettrificate. Percentuale destinata a salire all’80% nel 2035 e al 100% nel 2040. Sempre entro il 2030, saranno introdotti trenta nuovi veicoli EV. Avete letto bene: trenta. Ci sarà da divertirsi, con i nomi.

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