Al Fattoquotidiano.it aveva raccontato lo scorso agosto la sua necessità di “tregua” dai sintomi e dalla malattia e del suo appoggio alla battaglia per l’eutanasia legale. Laura Santi, perugina di 48 anni affetta da una forma “progressiva e avanzata” di sclerosi multipla denuncia di aspettare “da oltre un anno” la risposta della Ausl alla sua “richiesta di verifica delle condizioni per poter accedere all’aiuto medico alla morte volontaria“. La richiesta è stata presentata il 20 aprile del 2022, “è impressionante” afferma attraverso una nota dell’associazione Luca Coscioni. La verifica delle condizioni sarebbe stata fatta dalla commissione medica a novembre dello scorso anno, ma la relazione “è incompleta e manca il parere del comitato etico pertanto la procedura non si è conclusa”.

“Per le persone malate che soffrono si tratta di un tempo infinito – afferma Laura Santi, consigliera generale dell’associazione Coscioni – Le mie condizioni al momento mi permettono di poter aspettare: io voglio vivere adesso, ma voglio avere la la possibilità di essere libera di scegliere di dire basta se la sofferenza dovuta alla malattia dovesse prendere il sopravvento sulla mia, e solo mia, idea di vita. Vorrei sapere che quella porta c’è, esiste, e se voglio, posso decidere di aprirla, quando voglio. Una consapevolezza che, sono convinta, farebbe vivere molto più serenamente la mia malattia e quella di tanti altri pazienti con patologie ancora più gravi. Per questo sto valutando la possibilità di procedere per vie legali. Ci sono tante persone malate – sostiene ancora – che però non possono aspettare. La Corte costituzionale ha voluto che le scelte sul fine vita fossero verificate e rispettate, è quindi inaccettabile che le istituzioni continuino a non mettere in pratica quello che la Consulta ha indicato, lasciando noi malati in un’attesa senza fine“.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

“Conquistiamoci spazio”, a Milano la tredicesima edizione del WeWorld Festival sui diritti delle donne in Italia e nel mondo

next
Articolo Successivo

Divorzi, rinunciare a un genitore può minare lo sviluppo del figlio: ecco una proposta di intervento

next