Creava legami di fiducia con giovani ragazzi e con le loro famiglie, poi approfittava delle gite di gruppo organizzate con i minorenni per compiere violenze sessuali su di loro. Così un insegnante di religione di 46 anni che aveva anche incarichi in ambito religioso è stato raggiunto da misura cautelare su ordine della Procura di Tivoli, in provincia di Roma. Le vittime identificate dalle autorità sarebbero quattro ragazzi che, all’epoca dei fatti, avevano tra i 10 e i 15 anni, con le violenze che sarebbero andate avanti per anni.

Ad annunciarlo è stato, in una nota, il Procuratore di Tivoli, Francesco Menditto, secondo cui l’indagato “dopo avere creato una relazione di fiducia e amicale con i minorenni e i loro genitori è gravemente indiziato di avere commesso violenze sessuali, specie approfittando di gite organizzate unitamente ad associazioni educative anche di carattere religioso, delle quali faceva parte”. Le violenze sarebbero avvenute nel circondario della zona di Tivoli e in altre località italiane.

L’indagine è scattata dopo la denuncia di un ragazzo, ora maggiorenne, presentata a marzo scorso. Tra gli episodi contestati, oltre alle violenze a partire dal 2016, anche un caso più recente avvenuto a partire dal 2020 quando l’uomo, sospeso nel frattempo dall’insegnamento, aveva trovato lavoro in una casa famiglia di Roma che si occupa di minori vittime di abusi. Il 46enne, ora ai domiciliari con braccialetto elettronico, era stato anche vicepreside in una scuola superiore del circondario di Tivoli, e aveva avuto diversi incarichi sia da laico nella struttura ecclesiale, sia nell’ambito di un’associazione religiosa che si occupa di minorenni. In base a quanto emerso due segnalazioni di abusi, arrivate negli anni passati alle autorità religiose, non erano mai state trasmesse all’ufficio giudiziario.

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