La morte dell’orso M62 finisce in procura. I magistrati di Trento hanno infatti aperto un fascicolo contro ignoti per la morte del plantigrado, la cui carcassa è stata ritrovata nei giorni scorsi da un gruppo di escursionisti sopra il lago di Molveno.

L’autopsia, eseguita dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie, non ha chiarito le cause certe del plantigrado su cui pendeva un’ordinanza di cattura e abbattimento firmata dal governatore della Provincia Autonoma di Trento, in quanto classificato come problematico. Secondo l’Istituto serviranno ulteriori accertamenti per determinare il decesso dell’orso, ritrovato in avanzato stato di decomposizione e scongiurare l’ipotesi del bracconaggio.

La notizia emerge dalla risposta che l’Istituto zooprofilattico in inviato alla richiesta di accesso agli atti dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) informando che non è possibile fornire ora gli atti riguardanti l’esame necroscopico dell’orso. La documentazione riguardante i referti autoptici costituirà parte integrante del procedimento e che dunque potrà essere richiesta solo alla chiusura delle indagini.

L’Oipa aveva chiesto di conoscere le cause della morte di un esemplare giovane, di soli quattro anni, nel pieno della sua vitalità. E depositerà a breve una denuncia querela contro ignoti per uccisione di animale poiché potrebbe anche essersi trattato di un episodio di bracconaggio. Di certo le prime ipotesi avanzate dalla forestale, che attribuivano al decesso dell’esemplare allo scontro con un altro orso adulto, non hanno trovato conferma né dai rilievi necroscopici né dagli elementi biologici analizzati sulla carcassa in avanzato stato di decomposizione dell’animale.

Nell’attesa del pronunciamento del Tar sulle sorti di JJ4, l’orsa che il 5 aprile scorso ha aggredito e ucciso Andrea Papi mentre stava correndo sul monte Peller, anche la politica si infiamma sull‘emergenza orsi. “Credo che il numero di minacce che ho ricevuto in queste settimane e le manifestazioni sotto casa siano la risposta a chi mi accusa di non avere coraggio”, ha detto il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, in risposta a chi fuori e dentro la maggioranza di governo lo ha accusato di non avere avuto sufficiente determinazione nella gestione degli orsi a seguito della morte del runner 26enne di Caldes.

Lupi e orsi sono stati gestiti in modo ideologico in questi anni. E così gli orsi, dai 40-50 previsti ospitabili, si sono moltiplicati arrivando oggi tra i 100-150″, ha ribadito Claudio Cia, capogruppo di Fratelli d’Italia intervenendo a Mi manda RaiTre che domenica ha dedicato la puntata al complesso rapporto di convivenza tra uomini e grandi carnivori. “Siamo arrivati a un punto in cui orso e lupo sono diventati padroni del territorio, reintrodotti senza chiedere il permesso”, ha aggiunto Cia esprimendo solidarietà al governatore.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Staffetta della Pace, il racconto di una mobilitazione che ha abbracciato l’Italia da Aosta a Lampedusa

next
Articolo Successivo

Pinerolo, il caso dell’ex merlettificio del ‘700: da abbattere per il Comune, da preservare per Italia Nostra

next