Jack Markell, 62 anni, attuale ambasciatore Usa all’Ocse ed ex governatore dal 2009 al 2017 del Delaware, lo Stato di Joe Biden, sarà il nuovo ambasciatore americano a Roma. Un uomo di fiducia del presidente, quindi. È quanto emerge dalle indiscrezioni che circolano a Washington. Quando la scelta verrà confermata dal leader della Casa Bianca e poi al Senato, la sede diplomatica di Roma avrà così di nuovo un ambasciatore dopo oltre due anni, anche se i tempi tecnici di conferma al Congresso con ogni probabilità non gli consentiranno di gestire l’attesa visita della premier Giorgia Meloni alla Casa Bianca, prevista prima dell’estate.

Il suo predecessore, Lewis Eisenberg, nominato da Donald Trump, aveva completato il mandato il 17 gennaio 2021 e da allora gli Stati Uniti sono stati rappresentati dall’incaricato d’affari Shawn Crowley. Con la nomina di Markell si conclude una lunga attesa, che aveva creato non poco imbarazzo sulle due sponde dell’Atlantico. La sede era rimasta “congelata” a lungo perché si ventilava che potesse essere l’approdo di Nancy Pelosi dopo le elezioni di Midterm, quando si prevedeva una sonora sconfitta dem. Invece il partito dell’Asinello si è difeso bene e la speaker ha preferito mantenere il suo seggio e il suo ruolo di mentore dietro le quinte, complice anche l’aggressione in casa del marito da parte di un fanatico di destra.

Sposato con due figli, master in business administration all’Università di Chicago, Markell ha iniziato la sua carriera dirigenziale lavorando come banchiere alla First Chicago Corporation, poi è diventato consulente alla McKinsey Company, quindi vicepresidente senior della Fleet Call – poi Nextel Communications – e infine manager a Comcast. La sua carriera politica invece è cominciata come tesoriere del Delaware (dal 1999 al 2009), di cui poi è diventato governatore per due mandati (2009 al 2017), il primo ebreo di quello Stato. Il figlio di Biden, Beau, prima di morire di cancro al cervello nel 2015, era procuratore generale del Delaware e intendeva candidarsi a succedergli. “Se avesse corso, avrebbe vinto. E se avesse, vinto sarebbe stato un governatore bravissimo”, disse di lui Markell. Nell’agosto del 2021, durante l’evacuazione di civili afghani dopo il ritiro degli Usa dal Paese, fu nominato coordinatore della Casa Bianca della “Operation Allies Refuge”, un programma per aiutare i rifugiati a reisediarsi negli Stati Uniti. Due mesi prima Biden lo aveva già nominato ambasciatore Usa all’Ocse e il Senato aveva approvato agevolmente la scelta: un precedente che dovrebbe spianargli la strada ad una rapida conferma come ambasciatore a Roma.

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