“Si è proposto ieri come nostro sindaco per correre a Catania, oggi lo ritroviamo a condividere la visione politica di Schifani, Dell’Utri e Cuffaro”. Così Giuseppe Conte commenta l’approdo dell’ex portavoce del M5s in Sicilia in Forza Italia. Dopo l’annuncio del suo abbandono del M5s, per giorni si erano rincorse le voci del passaggio di Cancelleri nel partito di Berlusconi, oggi l’ufficialità con la partecipazione alla kermesse di Forza Italia organizzata dal presidente della regione, Renato Schifani, che dopo avere praticamente defenestrato Gianfranco Micciché accoglie l’ex grillino. Un salto di barricata che ha portato anche alla durissima reazione di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia: “A Giancarlo Cancellieri ho appena inviato un messaggio: ‘Non farti più vedere in via D’Amelio. Tu, come il tuo presidente Schifani, non siete graditi. E restituisci l’Agenda Rossa, se non l’hai già buttata via”.

Cancelleri sedeva proprio dietro il presidente della Regione oggi al Politeama, dove si è tenuto l’incontro politico del gruppo Ars dei forzisti. Un’immagine choc soprattutto per i suoi ex compagni di partito che non poteva non provocare reazioni. A cominciare da Conte che è rimasto fermo sulla regola del secondo mandato senza concedere nessuna deroga a Cancelleri per candidarsi, tra le altre cose, a Catania: “Abbiamo fatto una buona scelta a mantenere ferma la regola dei due mandati – ha continuato l’ex premier – Mi piace oggi non parlare di lui ma ricordare i tantissimi, cito Fico, Taverna, Crimi e tantissimi altri, che a dispetto della regola dei due mandati sono qui a darci una mano condividendo principi e valori per cui loro stessi hanno combattuto per anni”. A commentare la giravolta di Cancelleri c’è anche l’ex grillino Alessandro Di Battista, col quale Cancelleri ha condiviso il sonno durante la campagna elettorale per le regionali del 2017, quando con Di Maio e Di Battista girarono in lungo e largo la Sicilia per tre mesi: “Ricordo interviste piuttosto meschine da parte sua colme di livore”, ricorda Di Battista sui social. E il passaggio armi e bagagli dell’ex compagno di partito è occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Ricordo quello che diceva sia pubblicamente che privatamente di Schifani stesso. Che parabola indegna. Io mi vergognerei come un ladro al suo posto. Ma evidentemente c’è chi la vergogna proprio non la conosce come ormai non conosce la vita al di fuori dei palazzi. Gente che ha perso la testa al primo ‘onorevole’ ascoltato. Gente che ha perso il contatto con la realtà alla prima tartina offerta. Che preferisce la promessa di una poltrona alla dignità personale e che ora è costretta pure a ridere alle battute di Schifani per tentare di accreditarsi un po’”.

Le reazioni non mancano neanche all’interno del gruppo del M5s all’Ars, una volta guidato dallo stesso Cancelleri: “A Giancarlo, che finalmente ha trovato un approdo politico, auguriamo buona vita”, sottolineano i deputati regionali facendo riferimento, non a caso, al fatto che prima di approdare in Fi Cancelleri avesse già chiesto asilo politico ad altri, tra i quali Cateno De Luca che lo ha rivelato nei giorni scorsi. Solo pochi giorni fa, il 18 aprile, Cancelleri aveva ufficializzato l’addio ai Cinque Stelle dando il Movimento ormai come “distrutto” e privo “consensi”. Per questo adesso dal gruppo siciliano ricordano: “Giancarlo ha dato molto al Movimento, ma dal M5S ha ricevuto tutto. Se ha ricoperto incarichi prestigiosi, di certo è solo grazie al Movimento 5 Stelle. Sarebbe pertanto corretto che non sputasse sul piatto dove ha mangiato e sul Movimento che gli ha consentito di uscire dall’anonimato e di fare politica. Sulla sua collocazione finale evitiamo di fare commenti, se il partito che gli ha dato ospitalità, e in cui evidentemente si rispecchia, è il partito di Berlusconi, Dell’Utri e Schifani, la cosa si commenta da sola. E in maniera eloquente”.

“Rimanere se stessi è difficile dentro quei palazzi. Quel mondo dorato ti strappa dalla realtà e ti immerge in una nebbia che ti rende cieco. Già qualche anno fa, durante le nostre riunioni, facevo emergere le contraddizioni di alcuni esponenti del M5s e chi era critico veniva etichettano come “nemico della contentezza“. Il tempo è galantuomo. Oggi, invece, leggendo questa notizia su Cancelleri non riesco a stupirmi perché ho sempre sostenuto che la sua fuoriuscita dal movimento era solo una questione di tempo. Non mi sono sbagliato”, così commenta anche Stefano Zito, ex deputato regionale per il M5s, anche lui colpito dalla regola del secondo mandato, limite che lo ha portato ad un diverso esito: uscito definitivamente dalla politica, Zito è tornato a fare l’architetto. Commento al vetriolo anche quello di Luigi Sunseri che l’anno scorso aveva aspirato ad esser il candidato del M5s alla presidenza della Regione salvo scontrarsi con i veti di Cancelleri che insistette fino all’ultimo per la sua ricandidatura, sperando in una deroga alla regola del secondo mandato: “Cancelleri alla convention di Forza Italia non mi sorprende e non mi imbarazza. Ciò che, invece, mi appare profondamente imbarazzante sono coloro che, per un anno e oltre, hanno rotto le scatole per provare ad ottenere la deroga, quel ‘piccolo’ cavillo che gli avrebbe consentito di candidarsi per la terza volta consecutiva a presidente della regione siciliana. Il tutto con l’obiettivo mai coraggiosamente dichiarato ma oltremodo palese di ostacolare chi, come me, aveva tutte le carte in regola per farlo. Ciò che importa, però, non è la vittoria, bensì la resistenza. E il tempo, per fortuna, essendo un gran galantuomo, ci presenta sempre agli altri per ciò che siamo realmente”.

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