Il senso di colpa, il rammarico “per aver convinto l’Ucraina a rinunciare alle sue armi nucleari negli anni ’90”. Perché, se Kiev non avesse assecondato questa linea, Vladimir Putin non l’avrebbe invasa. Ha parlato così all’emittente irlandese RTE l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, che ha dichiarato apertamente che “la Russia non avrebbe invaso l’Ucraina se Kiev avesse ancora armi nucleari”.

Nel gennaio 1994 Clinton ha firmato un accordo a tre con l’allora presidente russo Boris Eltsin e il presidente ucraino Leonid Kravchuk che prevedeva il trasferimento di tutte le armi nucleari sul territorio dell’Ucraina alla Russia per lo smantellamento. Nel dicembre 1994, l’Ucraina ha aderito al Trattato di non proliferazione come stato non dotato di armi nucleari, e Stati Uniti, Russia e Regno Unito hanno fornito garanzie di sicurezza all’Ucraina e il Trattato Start I è entrato in vigore. Gli Stati Uniti sono stati anche coinvolti in un ulteriore accordo siglato lo stesso anno, che prevedeva l’impegno da parte di Mosca il rispetto dell’integrità territoriale dell’Ucraina.

“Sapevo che il presidente Putin non sosteneva l’accordo fatto dal presidente Eltsin di non interferire mai con i confini territoriali dell’Ucraina – ha aggiunto Clinton – Un accordo che aveva fatto perché voleva che l’Ucraina rinunciasse alle sue armi nucleari”. Per parte sua, prosegue Clinton, Kiev era preoccupata di cederle proprio perché pensavano fosse l’unica cosa che li avrebbe protetti da un’espansione della Russia. Putin, ha detto ancora l’ex presidente americano, quell’accordo di non interferenza lo ha violato occupando la Crimea. “E mi sento malissimo per questo – ha continuato – perché l’Ucraina è un paese molto importante. Penso che quello che ha fatto Putin sia stato molto sbagliato”.

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