Dopo una breve malattia cardiaca, è morto a 85 anni Gianni Minà. L’annuncio della scomparsa del giornalista e scrittore è stato pubblicato sulla sua pagina Facebook ufficiale. Nel breve post, accompagnato da una sua foto, si legge che l’autore di storiche interviste ai grandi dello sport, della politica mondiale e del cinema “non è stato mai lasciato solo ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari”. I familiari hanno voluto inviare un ringraziamento speciale al “professor Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità“.

Nato a Torino nel 1938, iniziò la sua carriera giornalistica nei quotidiani sportivi e a 21 anni iniziò a scrivere per Tuttosport, ma appena un anno dopo prese il via la sua lunga collaborazione con la Rai, sempre come giornalista sportivo. Grande appassionato di calcio e boxe, presto si allontanò dalla cronaca per iniziare a lavorare sui grandi approfondimenti, i reportage dall’America Latina, della quale era appassionato e grande conoscitore, e soprattutto a realizzare interviste con grandissimi personaggi della storia. Dialoghi e confronti che lo resero uno dei reporter più influenti del panorama italiano e internazionale.

Nel corso della sua lunga carriera ha raccontato gli eventi sportivi rimasti nella storia, dai Mondiali di calcio all’incontro Alì-Foreman nel 1974 a Kinshasa. Ma non solo: importanti rimangono anche i suoi reportage da Cuba e altri Paesi latini. Viaggi che ne hanno forgiato le convinzioni politiche e dato vita ad amicizie con i grandi personaggi dello sport, della politica e del cinema. Famoso il suo rapporto privilegiato con il Pibe de Oro, Diego Armando Maradona, le cene e le interviste con Muhammad Alì, Fidel Castro (che scelse proprio lui per raccontare per la prima volta sulla stampa mondiale l’epopea di Che Guevara), Sergio Leone, Robert De Niro, Gabriel García Márquez e tanti altri.

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