Traumatizzati dalla foto della salma del Beato Carlo Acutis. E’ bastata un’immagine per scatenare i genitori degli alunni del quarto istituto comprensivo di Nocera Inferiore che hanno preso carta e penna per scrivere al dirigente dell’ufficio scolastico regionale, Ettore Acerra. Il caso è scoppiato nella scuola intitolata a Giuseppe Marrazzo, giornalista Rai originario della cittadina in provincia di Salerno. Tutto nasce, come raccontano i giornali locali, dalla decisione della dirigente Annarosaria Lombardo di far conoscere meglio e più da vicino la storia di Carlo Acutis, il quindicenne morto nell’ottobre del 2006 a causa di una forma di leucemia fulminante e beatificato nel 2020, i cui i resti mortali riposano ad Assisi.

Una passione, quella per Acutis, che la dirigente non nasconde sul suo profilo Facebook. Lo scorso 9 febbraio il passo in più: per qualche minuto di lezione la dirigente ha invitato i ragazzi ad approfondire la figura del beato mostrando loro anche la foto della sua salma e il contatto con una sua reliquia, una ciocca di capelli. Una scena, quest’ultima che – a detta di alcuni genitori – avrebbe traumatizzato gli alunni.

A spiegare il caso è la preside Lombardo: “Accompagniamo da sempre i nostri ragazzi nella crescita personale – spiega a ilFattoQuotidiano.it – dando esempi di valori morali anche per accompagnarli ad una lettura critica dei social. Cerchiamo di dare un’alternativa a quelli che sono gli influencer che seguono”. Nel corso del percorso scolastico, in questi anni, alla “Giuseppe Marrazzo” hanno approfondito alcune figure: ad esempio hanno intitolato un plesso ad Ilaria Alpi. Acutis è un’altra di queste figure di riferimento. “Siamo partiti – specifica la preside – dagli alunni più grandi, abbiamo scelto un ragazzo a loro contemporaneo. La presentazione è stata fatta anche alla primaria su richiesta delle classi”. A lasciar a bocca aperta gli alunni sarebbe stata la foto della salma: “Nulla di particolare. E’ un’immagine che abbiamo preso da Internet che tutti possono scaricare”.

Lombardo ad oggi ha ricevuto solo una chiamata da una mamma che si lamentava di non essere stata avvisata: “Non comunichiamo ai genitori quando parliamo di Gandhi o di Falcone, così non abbiamo ritenuto di farlo per Acutis”. Ora è stata aperta un’indagine sul caso da parte dell’ufficio scolastico regionale che interpellato da ilFattoQuotidiano.it non ha risposto: “Darò – dice la dirigente – tutte le delucidazioni del caso se mi verranno chieste. Non ho problemi a spiegare il percorso che abbiamo fatto con i ragazzi in questi anni”.

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