Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri è intervenuto a Milano all’evento ‘ndrangheta nel mondo, organizzato da WikiMafia. Parlando di intercettazioni Gratteri ha criticato la polemica che sta animando il dibattito pubblico negli ultimi mesi, spigando che “La discussione che si sta facendo sulle intercettazioni è vecchia quanto le intercettazioni stesse, quanto invadono la libertà della gente, la privacy… Però noi dobbiamo utilizzare le stesse tecnologie che usano le mafie… Le mafie sono in grado di farsi costruire da hacker delle piattaforme che utilizzano per comunicare. Noi usiamo Whatsapp o Telegram, loro hanno delle piattaforme che usano per comunicare nel mondo… e noi stiamo qui a discutere se le intercettazioni costano poco o troppo, se il mafioso parla o meno al telefono, se possiamo utilizzarle o meno per i reati che riguardano la pubblica amministrazione… capite quanto è lontana la discussione degli addetti ai lavori rispetto alla realtà”.

Poi, in merito agli effetti della Riforma Cartabia che colpisce la legge Severino, permettendo a chi patteggia di candidarsi, Gratteri aggiunge: “La riforma Cartabia è stata approvata con i voti di un ampio ventaglio politico ed è stata una riforma che io per primo ho criticato mentre molti altri stavano zitti, perché il presidente del Consiglio era la persona più importante sul piano della competenza finanziaria che c’era in Europa. E adesso, dal primo di gennaio abbiamo visto, stiamo vedendo e vedremo gli effetti negativi sulla sicurezza e sul grado di vivibilità della collettività”.

Articolo Precedente

Ponte Morandi, il pm in aula: “A questo ritmo finiremo nel dicembre 2025”. E a febbraio 2026 si prescrivono le prime accuse di omicidio

next
Articolo Successivo

Mafia e potere, attenzione al potenziale eversivo: siamo tutti avvertiti

next