Una carriera nel segno del web e dei Mussolini. Non solo Benito, ma soprattutto la nipote Rachele, amica di una vita, e pure il figlio secondogenito, lo sceneggiatore e produttore Vittorio. Cercando nell’archivio Ansa il nome di Claudio Anastasiol’ormai ex manager pubblico che ha parafrasato il discorso con cui il Duce rivendicava l’omicidio Matteotti – si risale a un lancio del 13 giugno 1997: “Si inaugura stasera, in memoria di Vittorio Mussolini, il sito Internet ufficiale Mussolini. L’inaugurazione avverrà durante una festa con esponenti della politica, della cultura e dello spettacolo, in un locale notturno di Fregene. L’iniziativa, annunciata in una nota, è della Mussolini Internet, di cui è presidente esecutivo Claudio Anastasio, il quale ha già diramato una lettera aperta per esprimere il suo profondo dolore per la scomparsa dell”’ultimo personaggio storico del ventennio fascista” e per denunciare ”i soliti noti che esprimono le loro pubbliche condoglianze, quasi un atto dovuto, citazioni convenzionali e di circostanza”. Il sito Internet”, si legge ancora, “ospiterà il Museo storico italiano, primo museo al mondo del ventennio fascista completamente virtuale, oltre alle rubriche di studi epistemologici storici, d’arte e spettacolo, un magazine elettronico, un club associati, una biblioteca littoria con i documenti originali della dottrina fascista”.

Ai tempi, il dimissionario presidente della 3-I (l’azienda pubblica creata a dicembre per unificare i software di Inps, Istat e Inail) non aveva nemmeno trent’anni. Romano di nascita, studi in informatica e poi in giurisprudenza, tra gli anni Novanta e i primi Duemila salta da un impiego all’altro, sempre come consulente in materia tecnologica: lavora per aziende del settore oil&gas (Esso, Agip, Agi), nell’industria chimico farmaceutica e pure per il Consiglio di Stato, per cui si occupa di ingegneria IT (Internet technologies). Nel 2006 lancia la prima iniziativa imprenditoriale: diventa amministratore e socio unico della Chorus, una srl di tecnologia con cui, scrive nel curriculum, si occupa di “progetti militari in Italia e Libia”, nonché “relazioni con i servizi d’intelligence di altri Paesi stranieri per la definizione di tecnologie di sicurezza dei confini”. Tra il 2010 e il 2012 anche un’esperienza nel giornalismo: entra a far parte del team di “The Week“, un settimanale dalla vita brevissima fondato da Mario Adinolfi. Ma è nel 2014 che arriva la svolta: a 44 anni Anastasio lancia tNotice, una piattaforma per inviare e ricevere raccomandate online con valore legale. Un’idea, raccontava a Repubblica, arrivata “durante un delirio febbrile da quaranta gradi di temperatura. Mi sono svegliato nel cuore della notte: avevo appena sognato la raccomandata elettronica“.

La start-up che parte con grandi ambizioni: “Raggiungere lo 0,5 per cento dei volumi del mercato italiano entro il 2015 e, contemporaneamente, iniziare a dare uno sguardo all’estero”. Dell’iniziativa si parla in toni entusiastici sui media vicini al centrodestra, con servizi dedicati al Tg2, al Tg5 e sul Tempo. Rachele Mussolini, storica amica del fondatore e consigliera comunale a Roma, fa di tutto per convincere l’amministrazione capitolina ad adottare il sistema: “Ormai la pec è obsoleta, quindi invito i colleghi consiglieri ad andare su Google e digitare “T-Notice”. Si renderanno conto delle potenzialità enormi che ha questo nuovo modo di comunicare, che ha valenza legale e potrebbe determinare enormi risparmi, nell’ordine di milioni di euro, come già è stato fatto in altri piccoli comuni”, dice in Aula nel 2017. Ma il progetto non decollerà mai, anzi: di recente la società ha dovuto abbattere il capitale sociale per far fronte a perdite di oltre cinque milioni accumulate fino al 2020. Gli ultimi due bilanci (2020 e 2021) sono approvati con un grosso passivo, rispettivamente due milioni e un milione di euro. A fine 2022, però, Meloni sceglie Anastasio come capo della software house pubblica. E subito arrivano le congratulazioni di Rachele: “Faccio il mio in bocca al lupo a Claudio, lo conosco da più di trent’anni e ho vissuto tutto il suo travagliato percorso che lo ha portato a un successo incredibile nel suo lavoro. Si è realizzato come imprenditore vivendo anche dei momenti molto difficili. Si è meritato tutto quello che si è conquistato e sono felice ad essere stata io a portarlo all’interno della famiglia di Fratelli d’Italia e che si sia appassionato alla politica“, detta in un comunicato. Da oggi, forse, la premier è un po’ meno soddisfatta.

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