I biglietti aerei di Luca Visentini – andata e ritorno per Bruxelles – li pagava il sindacato. Non la Confederazione Europea dei sindacati di cui dal 2015 al 2022 il friulano è stato segretario generale, ma la Uil. O meglio, ItalUil, l’istituto che conta su 1.600 patronati in Italia e all’estero, con offerta di servizi di assistenza gratuita ai lavoratori. A finanziare la struttura è, infatti, quasi totalmente il ministero del Lavoro con propri fondi. Ebbene, con quei soldi pubblici venivano pagati anche i biglietti aerei di Visentini, che ora è coinvolto nel Qatargate a Bruxelles, con accuse di corruzione e riciclaggio. La circostanza, assolutamente inedita, viene rivelata a Ilfattoquotidiano.it da Giovanni Torluccio, bolognese, ex segretario nazionale di Fpl-Uil, la più grande organizzazione di lavoratori pubblici iscritti alla Uil, e già presidente di Ital-Uil. Ed è solo uno dei fatti controversi, che risale al passato, di un’organizzazione sindacale con più di due milioni di iscritti che è attraversata più recentemente da strani commissariamenti, contro cui Torluccio punta il dito.

“Da presidente di ItalUil mi accorsi di una situazione alquanto discutibile. A quell’epoca Luca Visentini era segretario del sindacato europeo, quindi andava ogni settimana a Bruxelles. Scoprii che i biglietti venivano pagati da ItalUil, una situazione anomala, perché l’istituto si reggeva solo su finanziamenti pubblici”. Basta scorrere il bilancio sociale redatto nel 2015 e riferito al 2014 per averne la prova: il valore globale della produzione, pari a 38 milioni e mezzo di euro, era dovuto per il 98,4% (37 milioni 700 mila euro) a contributi del ministero del Lavoro, introiti pubblici assimilabili a ricavi, a cui si aggiungevano 371mila euro quali contributi da altre amministrazioni pubbliche. ItalUil eroga servizi gratuiti ai lavoratori, grazie a quel sostegno finanziario. Torluccio continua. “La situazione non poteva non generare sospetti, anche perché mi pare di ricordare che non vi fossero tutti i giustificativi. Così inviai la documentazione al segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo”.

Barbagallo ha ricoperto la massima carica della Uil fino al 2020, oggi è segretario generale di Uil Pensionati, dopo aver lasciato il comando a Pierpaolo Bombardieri. “Sa cosa accadde dopo la segnalazione dei biglietti d’aereo pagati con regolarità a Visentini? Barbagallo mi ringrazio per la segnalazione… e dopo due mesi venni fatto fuori. Mi fu comunicato che la segreteria nazionale riteneva che io non andassi più bene in quel posto, anzi il consiglio di amministrazione che mi dichiarò decaduto venne convocato senza che io, il presidente, ne fossi informato”. Visentini nel 2022 è diventato segretario della Confederazione Internazionale dei sindacati (Ituc) che ora lo ha sollevato dall’incarico per i danni d’immagine che ha arrecato all’organizzazione, in seguito all’inchiesta della magistratura belga sulle tangenti pagate dal Qatar, annunciando un congresso straordinario a breve per scegliere il suo successore. Secondo la Confederazione Visentini “non gode più della fiducia” del Consiglio come segretario generale, ma anche che non vi sono prove che donazioni dal Qatar o il Marocco abbiano influenzato decisioni dell’organizzazione. “Non ho ricevuto alcuna tangente quando ho ricevuto una donazione e non ho tenuto alcun denaro per me, ma l’ho messo tutto a disposizione del movimento sindacale. Ero convinto che questo denaro provenisse da una fonte affidabile, e l’Ituc lo ha utilizzato in modo imparziale e in conformità con le regole interne in vigore”, si è difeso da parte sua Visentini.

La Uil vive settimane burrascose, non solo per il clamore delle accuse europee a Visentini, ma anche per le indiscrezioni riguardanti l’acquisto di immobili a prezzi scontati da Enpaia, l’Ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura, di cui hanno beneficiato i figli di Bombardieri e Barbagallo (i quali però negano qualsiasi favoritismo). Nel sindacato sembra tirare una brutta aria, con parecchi militanti che contestano una gestione centrale costellata di commissariamenti e qualche situazione periferica piuttosto opaca. Ad esempio, in Veneto, l’ex segretario regionale Gerardo Colamarco ha denunciato (prima di stracciare la tessera) le lucrose attività imprenditoriali dell’attuale segretario Roberto Toigo, 51 anni, di Feltre, che lo scorso anno è stato eletto presidente di Fondapi, il Fondo nazionale di pensione complementare per i lavoratori delle piccole e medie imprese, che amministra circa 900 milioni di euro all’anno. Toigo ha intrattenuto in passato rapporti d’affari con Rbm Salute di Preganziol (Treviso) che aveva vinto la gestione del Fondo Metasalute proprio all’epoca in cui Toigo ne era presidente.

“È venuto meno lo spirito di un’organizzazione sindacale che sta tra la gente – dice Torluccio – gli iscritti se ne vanno e quando qualcuno denuncia la mancanza di democrazia interna viene commissariato”. L’elenco è lungo. In Puglia è stata commissariata ad ottobre la struttura confederale, dopo un litigio tra il segretario generale Franco Busto e il segretario amministrativo Gianni Ricci. A gennaio Busto è stato espulso dal sindacato. Poi c’è stato il commissariamento della Federazione poteri locali, Fpl-Uil nazionale, che raggruppa lavoratori degli enti locali, della sanità pubblica e privata e della cooperazione per questioni di tesseramento. A Taranto Fpl-Uil è passata in blocco al sindacato autonomo Fials dopo il commissariamento della Puglia. Infine c’è il caso di Terni, una realtà dove Fpl-Uil rappresentava la maggioranza assoluta degli eletti delle Rsu. Nonostante il successo elettorale, anche lì è calata la mannaia del commissariamento. L’accusa? Una specie di tesseramento parallelo. “Macchè, hanno solo dato agli iscritti una tessera gratuita per beneficiare di acquisti collettivi” conclude Torluccio.

Articolo Precedente

Il consiglio del ministro Nordio ai magistrati: “Lavorate meno”. Poi assicura: “Entro maggio pronta la riforma sulla procedura penale”

next
Articolo Successivo

“I detenuti tossicodipendenti scontino pena in comunità, non in carcere”: l’idea di Delmastro

next