Può una società privata aggiudicarsi con alcuni partner pubblici contributi statali per oltre 24 milioni di euro, diventare stazione appaltante per il progetto da sviluppare e appaltare lavori a società i cui soci sono legati ai suoi proprietari? Nel Pnrr all’italiana succede anche questo. Per la gioia dell’eurodeputato di Forza Italia Aldo Patriciello e di buona parte della sua famiglia, visto che la sua Neuromed prima si è aggiudicata insieme a Cnr e alcune università i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per realizzare in Molise il progetto in ambito medico One Health Digital Ecosystem. Poi, in qualità di stazione appaltante, ha spacchettato i lavori edili necessari, che in tutto valgono quasi 13 milioni di euro, in tre lotti, affidandoli con procedura senza pubblicazione di bando di gara ad altre società, tra cui quella dei fratelli di Patriciello, quella di nipoti e cognata e, se non bastasse, quella dei figli di un politico molisano amico da sempre dell’eurodeputato. La storia è talmente surreale che a un certo punto devono essersene resi conto gli stessi protagonisti: nella serata di mercoledì 8 marzo, un’ora dopo che ilfattoquotidiano.it ha telefonato a Patriciello per chiedergli conto della vicenda, sui siti locali è uscita la notizia che Neuromed ha deciso di sospendere le procedure per la realizzazione delle nuove infrastrutture, i cui lavori erano stati aggiudicati ben cinque mesi fa.

Un contributo al Cnr e ai suoi “partner” – Tutto parte da un bando dell’Agenzia per la coesione territoriale, ente che risponde al ministero omonimo passato dalla guida di Mara Carfagna a quella di Raffaele Fitto, per scegliere alcuni progetti da finanziare attraverso il Pnrr. Il contributo più alto, pari a 24,5 milioni, viene assegnato al progetto One Health Digital Ecosystem, finalizzato a realizzare nuove strutture dedicate alla tutela della salute di uomo, animali e ambiente all’interno del centro ricerche di Neuromed, un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) specializzato in neurologia con sede a Pozzilli, in Molise. Il socio principale di Neuromed, attraverso una serie di concatenazioni societarie, è Patriciello. Dettagli di cui non c’è traccia nel decreto di assegnazione dei fondi, firmato dal direttore generale dell’Agenzia il 27 giugno 2022: del resto, i proponenti del progetto sono descritti come “Cnr e partner”. Qualcosa in più si capisce qualche settimana dopo, quando sui siti del Consiglio nazionale delle ricerche e di Neuromed viene pubblicato un avviso pubblico per acquisire manifestazioni di interesse da parte di aziende da invitare a una procedura negoziata per l’affidamento dei lavori edili necessari. Una modalità che, come specificato nella stessa intestazione dell’avviso, non prevede la pubblicazione di alcun bando di gara. I lavori vengono divisi in tre lotti: la costruzione di un edificio con uffici e foresteria per ricercatori stranieri per un importo di 5,4 milioni più Iva, la realizzazione di un edificio per attività didattiche (3,7 milioni), la rifunzionalizzazione di un capannone dismesso, dove ricavare laboratori di ricerca accanto a un nuovo impianto sperimentale di agricoltura idroponica (3,6 milioni).

Fondi pubblici, appaltante privato – “Amministrazione aggiudicatrice”, e cioè stazione appaltante, è l’Irccs di Patriciello, uno che dopo essere stato vicepresidente del Molise fino al 2006 ha preso il volo per Strasburgo, dove ha inanellato ben quattro legislature di fila all’Europarlamento. Senza però rinunciare alla sua influenza sulla regione d’origine: chi di cose molisane se ne intende lo considera ancora oggi il vero padrone del territorio, nonché il ras della sanità privata locale. E proprio la sanità c’entra in questa storia, che dopo l’aggiudicazione dei contributi del Pnrr avanza velocissima. Il decreto del direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale, come detto, è del 27 giugno 2022. L’approvazione del progetto esecutivo delle nuove strutture nel centro ricerche Neuromed è del 14 luglio, l’avviso per la ricerca di manifestazioni di interesse per chi le realizzi del 12 agosto. L’affidamento dei lavori – si legge sull’avviso – avverrà “mediante procedure negoziate, senza previa pubblicazione di un bando di gara”, ma semplice “consultazione” di dieci operatori economici. Siamo in piena estate, ma le manifestazioni di interesse hanno poco più di due settimane per arrivare, entro il 29 agosto. Ne arrivano comunque diverse, tanto che il gruppo dei pretendenti viene sfoltito attraverso un sorteggio, che – secondo quanto si legge sul sito di Neuromed – viene fatto quasi subito, il 31 agosto.

Aggiudicazione lavori? Da Patriciello a Patriciello – Passa poco più di un mese e mezzo e il 21 ottobre arriva l’aggiudicazione: il primo lotto di lavori se lo accaparrano la GFC srl e il consorzio Geco, il secondo va a Sema Engineering srl e ICI spa e il terzo ad Abiter srl. E qui siamo al dunque. Perché i soci di ICI sono Aniello, Nicandro, Antonio e Gaetano Patriciello, fratelli di Aldo. Mentre in GFC ci sono una cognata e i due nipoti Fabio e Claudio Patriciello. C’è di più: Aniello, Gaetano e Fabio figurano pure nella proprietà della stessa Neuromed, attraverso una serie di catene societarie. Abiter, invece, è la società intestata ai figli dell’imprenditore edile e politico locale Massimiliano Di Vito, che fino al 2019 ne è stato amministratore unico. In questo caso con Patriciello non ci sono legami di parentela, ma politici e di amicizia. Tanto che alle ultime elezioni politiche partecipano entrambi a un evento elettorale in Campania organizzato da Paolo Russo, esponente di Azione vicino alla Carfagna (pur essendo Patriciello di Forza Italia). E quando un mese fa Di Vito annuncia la sua disponibilità a candidarsi a sindaco di Venafro, 11mila anime in provincia di Isernia, mette subito in chiaro una cosa: “Le mie posizioni sono vicine a quelle dell’eurodeputato Aldo Patriciello”.

Insomma, negli appalti aggiudicati da Neuromed tutto sembra fare a pugni con le più elementari norme sul conflitto di interessi. Così il 1° marzo la deputata del M5s Alda Sportiello deposita un’interrogazione parlamentare al ministro Fitto. Con il solo effetto di innescare la convinta autodifesa di Patriciello che parlando alla testata Primonumero.it definisce la procedura “assolutamente trasparente” e arriva pure a negare che Neuromed sia la stazione appaltante. Smentito in questo dalla sua stessa Neuromed, che il 3 marzo in una nota firmata dal suo presidente Giovanni de Gaetano sottolinea che l’istituto “non è beneficiario delle risorse, ma è solo stazione appaltante”, nega l’esistenza di conflitti di interesse e assicura che le “procedure di evidenza pubblica” si sono svolte “nel rigoroso rispetto della normativa vigente”. Ilfattoquotidiano.it ha chiesto chiarimenti al Cnr, che però ci mette tre giorni per rispondere con una nota che nulla chiarisce, limitandosi a dire che “l’ente è a disposizione del dicastero vigilante e dei competenti organi governativi qualora ritenessero utile ogni eventuale approfondimento”. A fronte di un’analoga richiesta di informazioni, l’Agenzia per la coesione territoriale spiega che a seguito dell’aggiudicazione dei contributi è stata siglata una convenzione con i beneficiari. Secondo l’agenzia, “le attività risultano essere state avviate nel secondo semestre del 2022” e la convenzione, mai resa pubblica e non inviata a ilfatto.it che ne ha fatto richiesta, prevede di “attivare controlli sull’attuazione”. In sostanza i finanziamenti non sono stati ancora erogati, in attesa di questi controlli.

Patriciello: “Nessun conflitto di interessi, ma procedura sospesa” – A questo punto non resta che telefonare a Patriciello, che nega di nuovo qualsiasi irregolarità nelle aggiudicazioni a favore dei suoi famigliari: “Per legge non si poteva vietare a un soggetto di partecipare a una gara libera, tranquilla, dove non c’è nessun conflitto di interessi. L’incarico di responsabile unico del procedimento è stato affidato a un esperto esterno”. Ammette il legame con Di Vito solo dopo avergli ricordato che lui stesso ha pubblicato su Facebook una foto in cui sono entrambi a pranzo “insieme agli amici di sempre” e, tornando agli appalti, sostiene che i contratti tra Neuromed e le aziende vincitrici “non sono ancora stati sottoscritti”, versione in contrasto con quanto riferito dall’Agenzia per la coesione territoriale su attività che risultano già avviate da mesi. Infine Patriciello dà una notizia: “Dopo l’interrogazione del M5s Neuromed ha bloccato in via cautelare la procedura in attesa di vedere se c’è un conflitto di interessi, anche se tutti gli avvocati dicono che non c’è”. Questa circostanza però non è riportata nel comunicato di Neuromed del 3 marzo, né su alcun documento ufficiale sul sito di Neuromed. Ilfatto.it lo fa notare a Patriciello, e dopo appena un’ora – e a cinque mesi dall’aggiudicazione dei lavori – alcuni siti locali titolano “Neuromed sospende la procedura”. “Il Neuromed”, scrivono, “nell’ottica di agire nella massima correttezza, ha deciso di attendere le risultanze e le indicazioni che arriveranno, a seguito dell’iniziativa parlamentare dei 5 Stelle, proprio perché non ha nulla da nascondere ed è assolutamente disponibile a modificare le procedure sinora seguite, qualora dovessero risultare non condivise”.

@gigi_gno

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