Una bimba di origini italiane è morta la notte del 2 marzo in Belgio, a Bruxelles, dopo tre giorni nella rianimazione di un ospedale del Paese, dove era già giunta in condizioni disperate e dove è stata mantenuta in stato di coma artificiale. L’incidente che ha provocato una grave frattura del cranio e in seguito l’emorragia cerebrale è avvenuto lunedì in un asilo nido di Kessel-Lo, vicino Lovanio. L’educatrice che era in servizio in quelle ore ha raccontato agli inquirenti che la piccola le è scivolata dalle braccia, cadendo sul fasciatoio. La versione non sembra però coincidere con le evidenze dell’esame medico: dopo un nuovo interrogatorio della polizia infatti la donna è stata accusata di percosse e lesioni volontarie. L’educatrice continua tuttavia a proclamarsi innocente: attualmente è in libertà condizionata e fino al termine dell’inchiesta non potrà continuare a lavorare a contatto con i minori.

“A. non si sveglierà più”, è stato l’annuncio dato nella notte dai genitori sui social network. “Sono stati i sei mesi più belli della nostra vita e la sua perdita ci lascia una voragine nel cuore. Il babbo e la mamma ti penseranno sempre. Addio piccola”.

I genitori della bimba sono italiani e vivono da diversi anni in Belgio dove lavorano entrambi come ricercatori. La madre è di Carmiano, nel Salento, mentre il padre è toscano, di Pisa. “Questa storia ci lascia tutti sconvolti – afferma il sindaco di Carmiano, Giovanni Erroi – siamo davvero rammaricati e vorrei esprimere il mio cordoglio e le condoglianze a nome di tutta la cittadinanza alla famiglia per questo tragico incidente. Conosco tutti i parenti della madre, il fratello, i cugini. Carmiano ha 12mila abitanti”. I funerali della neonata presumibilmente si terranno in Belgio.

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