Le sempre più frequenti critiche al ministero della Difesa russo, alle strategie militari e, più in generale, all’approccio tenuto dalla Russia nel conflitto ucraino, considerato in alcuni periodi troppo remissivo, hanno creato una crepa sempre più ampia tra Vladimir Putin e quello che fino a pochi mesi fa era considerato uno dei suoi più fedeli alleati, il capo del Gruppo Wagner, Evgeny Prigozhin. Il leader dei mercenari vicini al Cremlino è ormai sparito dai media ufficiali russi: una decisione che fa pensare a una censura ordinata dal presidente della Federazione.

Le critiche di Prigozhin all’operato dei vertici militari avevano iniziato a essere più forti dopo l’omicidio di Darya Dugina, la figlia dell’ideologo ultranazionalista Alexander Dugin morta dopo l’esplosione della sua auto, di ritorno da un convegno organizzato dall’estrema destra russa. In quell’occasione, anche il leader di Wagner si espose sostenendo che la Russia avrebbe dovuto agire in maniera più decisa sul campo di battaglia. Critiche simili si sono ripetute anche nei mesi successivi, con i militari di Kiev che avevano riconquistato una bella fetta dei territori persi nel corso della prima fase del conflitto. Tanto che alcuni osservatori avevano ipotizzato la volontà da parte di Prigozhin di ritagliarsi non più solo un ruolo da capo militare, ma da leader politico, punto di riferimento per l’ultranazionalismo russo. Soprattutto alla luce dell’improbabile ricandidatura di Putin per le Presidenziali 2024.

Fino a quel momento, però, il capo del Cremlino non ha intenzione di lasciare spazio all’opposizione interna. E Prigozhin, evidentemente, inizia a risultare fastidioso. Da tempo, ad esempio, denuncia i fallimenti dell’invasione e ha ingaggiato un duello diretto con il ministro della Difesa Shoigu, accusandolo tra le altre cose di non fornire munizioni ai suoi miliziani impegnati in Donbass. E ora il media indipendente Verstka fa sapere che i media di Stato sono stati istruiti a non citare le sue dichiarazioni “su argomenti non neutrali”. Inoltre, secondo una fonte vicina al ministero della Difesa russo, le autorità hanno preparato una “campagna” contro Prigozhin, anche se hanno deciso di non lanciarla per il momento.

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