La vittoria alle elezioni regionali del centrodestra fa bene a Fratelli d’Italia, un po’ meno ai suoi alleati di governo. Il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni è ancora la prima forza politica e – dopo qualche settimana di “plateau” – riprende a salire, mentre Lega e Forza Italia arrancano un po’. Lo dice un sondaggio dell’istituto Ixè nel suo consueto “Osservatorio politico nazionale”. Nel complesso il governo può contare su un indice di fiducia medio-alto, se si tiene in conto che si tratta di una maggioranza tutta politica e di “destra-centro”: per Ixè è al intorno al 50 per cento, composto da un 35 che indica la risposta “abbastanza fiducia” e un altro 15 che parla di “molta fiducia”.

Il fatto che Fratelli d’Italia sia il fattore trainante di gradimento per l’intero esecutivo è confermato da un altro indicatore, quello della fiducia nei leader. La premier Meloni è in testa nella graduatoria dei capi partito con una percentuale molto alta, sopra al 50 per cento. Sopra di lei ci sono solo il suo predecessore Mario Draghi (60) e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (77), che peraltro sono figure più istituzionali (e meno divisive). Il primo inseguitore di Meloni, invece, è un altro ex presidente del Consiglio, il leader del M5s Giuseppe Conte (distaccato comunque di una quindicina di punti, al 36). La new entry è Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e candidato alla segreteria del Pd, che si attesta al 30 per cento e supera il ministro e segretario della Lega Matteo Salvini. Sembra in risalita Silvio Berlusconi: il presidente di Forza Italia sopravanza il leader di Azione Carlo Calenda, appaiato al 22 con l’altra candidata alla guida del Pd, la deputata Elly Schlein. A chiudere questa classifica è, come per sua abitudine, il leader di Italia Viva Matteo Renzi, preceduto anche dal segretario di Sinistra Italia Nicola Fratoianni.

Infine i dati dei partiti. Emerge che Fratelli d’Italia guadagna un altro punto in sole 3 settimane, dal 30,1 al 31,1 per cento. Si allarga la forbice del distacco dal primo che segue, cioè il M5s che scende al 17,2 (-0,7). Poco lontano il Pd, in leggera ripresa, forse sull’onda della spinta delle primarie in corso: ora è al 16,9, con un incremento dello 0,2 rispetto al dato precedente del 3 febbraio. Tutte le altre forze politiche sono sotto l’8 per cento: la Lega al 7,6 (in calo), Forza Italia (6,7, ha perso quasi un punto in meno di 20 giorni), il polo centrista Azione-Italia Viva (anche questo in flessione), Alleanza Sinistra-Verdi (unica dei “piccoli” in aumento).

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