È una bella storia. La cittadinanza onoraria conferita a Maria, una bimba originaria della Costa d’Avorio ma nata a Lampedusa, appena dopo lo sbarco della madre che aveva affrontato un vero e proprio viaggio della speranza. È però una storia controversa. Quando lo scorso 13 dicembre il consiglio comunale di Lampedusa vota per la cittadinanza, dei nove consiglieri presenti, uno si astiene. Un’astensione che è una vera e propria provocazione. A non votare per la cittadinanza onoraria da conferire a Maria è stato, infatti, Totò Martello, l’ex sindaco, ora capogruppo del Pd in consiglio comunale: “Non mi va di partecipare al festival dell’ipocrisia, non si può essere buonisti e a favore dei diritti umani a giorni alterni”, spiega lui. Che punta il dito contro il vicesindaco, Attilio Lucia, esponente leghista, in passato molto critico sull’arrivo dei migranti sull’isola. È così che la storia della piccola Maria diventa terreno di scontro politico.

Maria nasce a Lampedusa alle 23.40 del 31 luglio del 2021. Un parto d’emergenza nell’ambulatorio di Lampedusa dove la mamma, Rita, appena sbarcata dopo un lungo viaggio in mare, viene subito trasferita. Lì viene assistita da Maria Raimondo, infermiera di Corleone, in servizio a Lampedusa, che Rita omaggerà dando il suo nome alla figlia appena nata. Tutto va, infatti, per il meglio e la piccola vede la luce nell’isola siciliana, dove non “nascono bambini dal 1970, complice la condizione di insularità”, si legge nelle motivazioni del conferimento della cittadinanza. “Maria è il simbolo di chi ce l’ha fatta ma soprattutto di chi non ce l’ha fatta, di chi nutre la speranza di raggiungere un posto migliore dove mettere radici, dove vivere nella piena libertà e legalità, dove il diritto all’infanzia è una priorità, ed è per questo che la nostra comunità è in dovere e in diritto di riconoscerle la cittadinanza onoraria, un riconoscimento alla vita, alla solidarietà, al rispetto e tutela dei diritti umani e di tutti i bambini che come Maria sono nati a Lampedusa”, si legge ancora nella delibera che motiva la cittadinanza lampedusana alla bimba. Toni molto diversi da quelli usati in precedenza dal vicesindaco Attilio Lucia, che in un video sui social inveiva contro i migranti: “Adesso basta, qua non si tratta più di accoglienza, qui sta diventando l’Islam. Stanno venendo tutti qui, questi sono la maggior parte galeotti, escono dalla galera sono belli forzuti. Lasciate stare che ogni tanto vengono bambini, ogni tanto vengono bambini perché fanno la fase che si portano dietro i bambini”. In passato Lucia, insieme all’ex senatrice della Lega, Angela Maraventano, inscenò una protesta per impedire lo sbarco di alcuni migranti a Lampedusa, protesta che fruttò loro una denuncia della procura di Agrigento nel 2020. Adesso però è uno degli 8 che hanno votato a favore di quella delibera.

Per questo Martello decide di non votarla: “Mi rivolgo soprattutto al sindaco Filippo Mannino – continua l’ex sindaco di Lampedusa, oggi capogruppo del Pd – dichiari chiaramente se la sua amministrazione è a favore dell’accoglienza umanitaria e del pieno rispetto dei diritti di ciascun essere umano, e se è così sia coerente e chieda al suo vicesindaco di fare lo stesso, o prenda pubblicamente le distanze da lui”. Quando con Maraventano inscenarono la protesta per impedire lo sbarco “a bordo c’erano dei bambini bagnati e loro bloccarono il trasferimento nell’hotspot – continua il capogruppo del Pd -. Quando ero sindaco ogni giorno organizzavano proteste. Ora che sono al governo dell’isola ma anche del Paese, l’hotspot di Lampedusa è al collasso ma loro non protestano più: dicano chiaramente che hanno fallito. Inviano le Ong con 40 migranti ad Ancona mentre qui sbarcano duemila migranti. Quando c’era la ministra Lamorgese ogni giorno ne chiedevano le dimissioni: ora invece usano una bambina per poter passare come un’amministrazione accogliente ed essere più credibili per chiedere finanziamenti a Bruxelles; siamo molto oltre l’ipocrisia. Dessero la cittadinanza pure alla madre: non ha senso conferire la cittadinanza onoraria alla bambina, se non la si conferisce anche alla madre. Ma la cosa più ipocrita è che a votare a favore della delibera è stato anche il vicesindaco Lucia, lo stesso che rivendicava con orgoglio di essere stato denunciato dalla procura di Agrigento per ‘interruzione di pubblico servizio’”. E per Martello non ci sono dubbi: “È il fallimento di tutto quello che Meloni sostiene: adesso che governano, Lampedusa si può riempire e non protestano più: l’importante è che le Ong vadano in porti lontani, mentre siamo al collasso e loro si rifanno il look col buonismo dell’ultima ora. Dicano chiaramente che hanno fallito”.

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