Lutto nel mondo del calcio. L’allenatore del Perugia dei miracoli, Ilario Castagner, è morto all’età di 82 anni. “Oggi se ne è andato il sorriso più bello del calcio italiano. Grazie a tutti i medici e al personale sanitario dell’Ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia che in queste ultime settimane si sono presi cura di lui. Ciao papà…”, ha scritto il figlio Federico Castagner in un post su Facebook.

L’ex tecnico e calciatore, nato a Vittorio Veneto nel 1940, è stato la guida del Perugia alla fine degli anni ’70, nella stagione 1978-79, quando la squadra divenne la prima della storia a chiudere un campionato di Serie A da imbattuta, classificandosi al secondo posto dietro al Milan e sfiorando il sogno dello scudetto. Nella storia il record venne eguagliato solo da altre due squadre, il Milan nella stagione 91-92 e la Juventus negli anni 2011-12.

L’allenatore è sempre rimasto molto legato al Perugia e, dopo la prima vittoriosa parentesi durata dal 1974 al 1980, è tornato a guidare la squadra anche negli anni Novanta in due occasioni, dal 1993 al 1995 e poi, ancora, per la stagione 1998-99. Ma non solo, Castagner si è anche fermato a vivere nel capoluogo umbro.

Da calciatore, dopo aver debuttato tra i professionisti in Serie B con la maglia della Reggiana nel 1959/60, ha militato in Serie C al Legnano prima di affermarsi proprio al Perugia, vincendo la classifica cannonieri di Serie B con 17 reti nel 1963/64. Dopo tre anni trascorsi al Prato si è ritirato all’età di 28 anni con la maglia del Rimini. Ma è soprattutto la sua carriera da allenatore ad averlo reso celebre. Dopo essersi formato con l’Atalanta, si è affermato, appunto, con il Perugia dei miracoli. Poi, nella sua carriera, ha guidato diversi club blasonati, come Inter, Lazio e Milan, riportando i rossoneri in massima serie nella stagione 1982-83.

Per la sua ultima esperienza in panchina, appunto, Castagner è tornato a Perugia, riportando la squadra in Serie A, nel 1998. Dall’agosto 2005 all’ottobre 2006 Castagner ha ricoperto inoltre la carica di direttore tecnico e presidente onorario del Perugia, club in fase di ricostruzione dopo il fallimento della gestione Gaucci, sotto la presidenza di Vincenzo Silvestrini. Dopo il ritiro ha intrapreso l’attività di commentatore televisivo collaborando dapprima con Telemontecarlo e, in seguito, con Mediaset Premium e Rai.

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