Un maxi incendio è divampato giovedì 9 febbraio al Salumificio Coati ad Arbizzano di Negrar, alle porte di Verona. Una persona è rimasta gravemente ferita: si tratterebbe di un dipendente dell’azienda che si è gettato dalla finestra per evitare di essere raggiunto dalle fiamme e che nella caduta ha riportato gravi traumi.

I danni all’azienda sono devastanti: il rogo ha praticamente distrutto il sito produttivo dell’azienda alimentare che occupa 170 lavoratori. Nel 2021 il Salumificio Fratelli Coati (gestito da due sorelle ed un fratello), con sede legale a Marano di Valpolicella (Verona), ha superato i 120 milioni di fatturato, in netta crescita rispetto ai 100 milioni dell’anno precedente. I rilievi dell’Arpa non hanno rilevato la presenza di sostanze tossiche oltre i limiti nell’aria all’interno del territorio del Comune di Verona, tuttavia, a scopo precauzionale, i dirigenti scolastici hanno disposto che le finestre delle aule rimangano chiuse nelle scuole dei quartieri più a ridosso di Arbizzano e che gli alunni non effettuino attività all’aperto, se non con mascherine Ffp2.

L’azienda nel giugno 2019 era già stata colpita da un altro incendio. Subito dopo il rogo, un’alta colonna di fumo nero si è subito alzata in cielo, visibile a chilometri di distanza e sul posto sono accorsi i vigili del fuoco da Verona, Bardolino, Caldiero, Vicenza e Padova con 4 autopompe, 4 autobotti, 2 autocisterne chilolitriche, un’autoscala, un mezzo antincendio aeroportuale e l’unità di comando locale, il carro Nbcr (Nucleare Biologico Chimico Radiologico) e 45 operatori.

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