Sulla tratta ferroviaria Roma-Lido ci sono due treni che da mesi girano con la revisione scaduta. Un problema non da poco per la sicurezza dei pendolari che, nonostante l’utilizzo anche di mezzi che dovrebbero stare in officina, sono sul piede di guerra da mesi perché le corse giornaliere sono insufficienti e non rispettano la quota stabilita dal contratto di servizio stipulato tra Cotral, azienda regionale trasporti pubblici, e la Regione Lazio.

I treni senza revisione
L’Ansfisa, l’agenzia per la sicurezza delle ferrovie del ministero dei Trasporti, circa un anno fa aveva già elevato una multa di 20mila euro ad Atac, la municipalizzata capitolina dei trasporti che allora sovrintendeva il servizio, per un treno che girava senza revisione intermedia. La tratta ora è amministrata da Cotral ma ci sono altri due treni con la revisione scaduta, avendo superato i 2 milioni di km. “Ad una quota del genere – spiega un addetto ai lavori che preferisce mantenere l’anonimato – i treni devono andare a ‘grande revisione’, ovvero essere smontati e controllati pezzo per pezzo”.

Secondo l’ultimo cronoprogramma che ilfattoquotidiano.it ha potuto visionare uno dei due convogli sarebbe dovuto andare in officina ad agosto scorso e l’altro a novembre ma entrambi ancora sono in servizio. Secondo Cotral “non risponde al vero che i treni hanno superato il chilometraggio previsto dalle norme”. “I treni attualmente in servizio – spiega l’azienda – rispettano quanto previsto e comunicato ad Ansfisa in merito ai piani di revisione generale”. Ma l’agenzia del ministero del Trasporti ha ammesso che la revisione per i due convogli è scaduta anche se il fatto che ancora circolino non è sanzionabile perché “i suddetti due veicoli possono continuare a viaggiare in quanto continuano ad essere sottoposti alle previste misure manutentive compensative”. Un proroga concessa da Ansfisa dopo che Cotral aveva preannunciato all’agenzia del ministero “un possibile slittamento dell’invio alla revisione generale”. Niente multa quindi ma il rischio sicurezza rimane. Tant’è che uno dei due treni una decina di giorni fa (il 20 gennaio) ha rischiato di andare a fuoco e i passeggeri sono stati evacuati e il 24 gennaio, qualche giorno dopo le nostre domande a Cotral, dal servizio manutenzione è arrivato l’ordine di portarlo in officina con la nota “fine servizio non procrastinabile”, ovvero fine della corsa, almeno per uno dei due treni con revisione scaduta.

Anche nonostante l’utilizzo di questi mezzi le corse, secondo il comitato pendolari Roma-Lido, sono inferiori rispetto a quanto stabilito. Affermazioni che per Cotral di nuovo non rispondono a verità: “La produzione chilometrica ha superato quella prevista dal contratto di servizio”. Secondo Roberto Spigai, del comitato pendolari, oltre alla carenza di corse c’è un problema legato all’informazione all’utenza. “Tanto per fare un esempio – spiega – fino a qualche giorno fa sul sito Cotral le corse previste per i giorni festivi erano molte di più di quelle per i giorni feriali, quando invece dovrebbe essere il contrario. Questo tanto per dare l’idea del caos in cui noi utenti viviamo”.

Azienda senza titolo autorizzatorio all’esercizio ferroviario
Cotral è anche sprovvista di una figura essenziale per un’azienda di trasporti: il responsabile del sistema di gestione della sicurezza. Senza tale figura non è possibile ottenere il Cie, certificato di idoneità all’esercizio, il titolo autorizzatorio per fare impresa ferroviaria, per mettere i treni sui binari e farli girare. Cotral a novembre ha pubblicato un bando per assegnare questo ruolo al fine di ottenere il Cie e per Ansfisa “nelle more dell’ottenimento di tale titolo la legge dispone che, al fine di garantire la continuità dell’esercizio,

Cotral può continuare ad esercire in virtù delle norme transitorie”. Una proroga che Ansfisa giustifica con il fatto che da luglio 2019 le ferrovie isolate, come la Roma-Lido, devono adeguarsi a nuove normative con tutta la tempistica che il caso prevede. A luglio 2019 infatti l’Atac, che allora gestiva la Roma-Lido, aveva iniziato un percorso di adeguamento alle nuove direttive. Il primo luglio 2022 poi la gestione della tratta ferroviaria è passata a Cotral, che ben tre anni dopo l’emanazione delle nuove normative si è fatta trovare “impreparata” e oggi, dopo tre anni e mezzo, è ancora alla ricerca del responsabile del sistema di gestione della sicurezza e ancora deve ottenere il titolo autorizzatorio per fare impresa ferroviaria.

Un ritardo che appare in netto contrasto con quanto scritto sul sito di Ansfisa: “Le attività ferroviarie sulle reti funzionalmente isolate svolte da parte dei soggetti che operano su di esse sono soggette all’ottenimento di un Certificato di idoneità all’esercizio rilasciato dall’Agenzia”. Tant’è che nell’elenco Ansfisa delle ferrovie isolate italiane, le due tratte che Cotral ormai gestisce da sette mesi, Roma-Lido e Roma-Viterbo, figurano ancora sotto l’amministrazione di Atac.

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La foto è di repertorio

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